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Zaia spiega il decreto sulle quote latte 
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http://agricolturaonweb.imagelinenetwor ... -06982.cfm
per chi ha qualche minuto da perdere
ciao

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11/02/2009, 8:36
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http://agronotizie.imagelinenetwork.com ... -06965.cfm
Quote latte, il decreto alla prova dei fatti

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 5 febbraio il decreto legge sulle quote latte è divenuto operativo. Era atteso dallo scorso novembre, quando il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, era tornato da Bruxelles con l'aumento del 5% della quota italiana. Oltre 600mila tonnellate che attendevano di essere distribuite agli allevatori per chiudere, si spera definitivamente, con le multe che ogni anno la Ue ci infligge per aver prodotto più del dovuto. Se ne è parlato diffusamente e in molte sedi. Anche Agronotizie è intervenuta più volte sull'argomento, invitando ad evitare polemiche e posizioni preconcette, inconciliabili per una definizione equilibrata di una materia certamente complessa come quella delle quote latte.

Per sanare si paga

Lo stesso ministro, nell'anticipare i contenuti del decreto, aveva più volte ribadito che non si trattava di una sanatoria e che non avrebbe premiato chi si era fatto beffe della legge. Ora il decreto è immediatamente applicabile e dovrà essere convertito in legge entro il termine di 60 giorni. E in sede di conversione il Parlamento potrà intervenire per modificarlo. I contenuti del decreto possono essere letti integralmente seguendo questo link e, tecnicismi legislativi a parte, ognuno può autonomamente formarsi un'idea in proposito.

Intanto si può prendere atto che non si tratta di una sanatoria, sempre che con questo termine si intenda un condono non oneroso. Per ottenere l'aumento di quota gli allevatori devono pagare le multe pregresse (tutte, anche le più “datate”) usufruendo di una rateizzazione, ma pagando al contempo anche gli interessi. Le quote così ottenute non potranno essere vendute. Ma c'è da dire che nessuno, oggi, è disponibile a comprarle...

Le priorità

Si è poi deciso che la priorità nell'attribuzione delle quote aggiuntive andrà a chi ha splafonato nella scorsa campagna. Decisione per molti versi comprensibile. L'aumento serve a chi produce troppo, agli altri può semmai essere utile per spingere sull'acceleratore, ma non è questo l'obiettivo che il decreto si pone. Un retrogusto un po' amaro c'è quando si legge che ad avere l'aumento saranno solo quelli che hanno splafonato oltre il 5%. Insomma, chi è stato attento a rispettare i limiti imposti dalla legge sarà “bastonato”, chi senza troppi pensieri ha lasciato lavorare la macchina mungitrice a pieno regime sarà “premiato”.

Poi ci sono tutti gli altri. Quelli, e sono la maggior parte, che le regole le hanno rispettate, magari comprando quote (a caro prezzo). A loro è rivolta la promessa che dagli interessi raccolti con la rateizzazione delle multe arriveranno sostegni al settore lattiero caseario. Ma delle promesse del Palazzo ormai sono in pochi a fidarsi...

Qualche “aggiustamento” si rende dunque necessario e la conversione in legge del decreto sarà l'occasione giusta per raggiungere l'obiettivo al quale tutti vogliono arrivare. Cioè salvare le stalle e chiudere definitivamente la stagione di quote e multe.

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11/02/2009, 8:51
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Io, a conti fatti, rispetto al problema delle quote, sono uno di quelli che, come si usa dire, lo sta prendendo in quel posto :o .
Ho sempre marciato praticamente in regola e sempre acquistato quello che mi serviva a coprire la mia produzione. Nella condizione di dover firmare un mutuo trentennale, che quindi dovrà finire di pagare mi figlio, per non acquistare niente ma semplicemente pagare una contravvenzione che mi è stata sollevata non so che cosa farei.
Il ragionevole rischio che si corre è che quei simpaticoni dei cobas, ormai ridotti al lumicino da anni di battaglie e faide intestine, firmino anche questo, sistemino il loro contenzioso con la comunità europea e poi non onorino il debito con lo stato.
Ci sarà da vedere in quanti di questi irriducibili talebani del latte firmeranno, chi presterà loro le garanzie per gli importi delle multe che, spesso, hanno ragiunto cifre più che ragguardevoli e che fine farà chi chiuderà.
Sono disgrazie che non auguro a nessuno personalmente; conosco qualcuno di questi ragazzi, molti di loro sono stati coinvolti nel giro di questa piccola rivolta per non aver avuto il coraggio di comprare le quote quando il loro prezzo era davvero esagerato, hanno iniziato a ferquentare loschi individui appoggiati da altrettanto loschi avvocati che alla fine sono, come sempre, gli unici ad aver veramente guadagnato qualcosa da tutta la vicenda. Ora si trovano nella condizione di aver lavorato come somari, o come allevatori se si preferisce, per una vita intera senza poter stringere niente in mano anzi, posti nella condizione di dover continuare a lavorare per non ottenere niente altro in cambio che la possibilità di continuare a lavorare finchè morte non li separi e i furbacchioni che li hanno spinti avanti a Linate, a Vancimuglio e altrove ora sono tutti in regola o spariti chissà dove fra le pieghe della politica.
Mah, sarà anche un caso chiuso ma per qualcuno non finirà mai!


14/02/2009, 7:23
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Grazie al forum ed alle discussioni che si generano ma sopratutto grazie agli utenti che vi partecipano, si apprendono tante cose.In questo caso di quanto detto da Tremor io non ero assolutamente a conoscenza.
Ciao e grazie

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17/02/2009, 14:56
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La storia delle quote latte è una pagina vergognosa, uno schiaffo alla legalità, strumentalizzate in modo sorprendente da una particolare aria politica, si parla di federalismo quando conviene: sud, nord, meridione, regioni, polizia locale, verde, altri colori ... ma per le quote questa regola non vale siamo un unico grande, fraterno, armonico bacino, insomma fratelli d'Italia, a tal nome il ministro di tutti gli italiani, chiede nuove quote all'Europa, che vengono assegnate, ma che non vengono distribuite a chi ne ha poche e ne avrebbe bisogno per lavorare e vivere perché sopravvive in un'area difficile senza industrializzazione, (Palermo non beve il latte fresco, ma solo a lunga conservazione, vi prego di leggere i post dell'amico di Palermo e quello che ne sono seguiti), ma riassegnate agli stessi, non aggiungo aggettivi, che speculano a danno di gran parte del Paese e di chi le regole le ha rispettate, come Tremor e tanti altri. 1650 milioni di euro, questo è l'importo totale dal 1995 al 2008, una cifra enorme, ripeto enorme, stratosferica, chi altri ha fatto meglio? totale delle multe al momento, è questo il danno fatto da questi "galantuomini" concentrati in una limitata parte del Paese che guarda caso è anche fortemente industrializzato e le opportunità di lavoro sono diverse, mi spiace ma non riesco proprio a scrivere di meglio e vorrei che veramente questo fatto gravissimo aprisse gli occhi a chi illusoriamente continua a vedere una polita agraria nazionale in mano a chi anni addietro, caldamente ... tramite un referendum propose l'abolizione del ministero dell'agricoltura che oggi, per puro caso, tiene saldamente nelle proprie mani ....... dopo essermi moderato, perché è questo che ho fatto, quale moderatore saluto cordialmente e per chi avesse dei dubbi vi prego di documentarvi perché il materiale non manca, saluti, Mario


17/02/2009, 20:47
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Il forumdiagraria.org serve anche a questo: portare alla luce verità che altrimenti non si verrebbero mai a sapere.
Grazie a tutti

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Saluti,
Flavio.


18/02/2009, 13:36
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Invito i contestatori a leggere bene il decreto sulle quote latte prima di formulare qualsiasi giudizio e incendiare le proteste”. Lo ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia a margine della conferenza stampa di presentazione della rassegna “Primavera Prosecco DOC 2009”, svoltasi oggi presso il Ministero.
“Abbiamo massimo rispetto del Parlamento – ha detto il Ministro – e del dibattito in sede parlamentare. Per noi non si tratta di un iter formale. Anzi, il passaggio dalle Commissioni e il confronto, anche serrato, ci consentiranno di migliorare questo provvedimento”.
“Saremo noi stessi – ha reso noto Zaia – a presentare degli emendamenti migliorativi per fare di questo decreto uno strumento ancora più efficace. Però voglio sfatare alcune leggende che circolano sul provvedimento e che non hanno ragione di esistere. La prima è che il calo del prezzo del latte dipende da questo decreto. I prezzi non vengono certo determinati per legge: i mercati sono stagnanti, prova ne sia che anche la Germania è in difficoltà. Nel nostro Paese entra latte a spot anche a 10-15 centesimi, vale a dire che cinque o sei litri di latte equivalgono a un caffè”.
“La seconda diceria che voglio smentire è che questo decreto è, di fatto, una sanatoria. Non è assolutamente vero: dopo 25 anni, questo è il primo decreto che fa pagare le multe a un interesse di oltre il sei per cento. Voglio ricordare che l’ultima rateizzazione, quella del 2003, è stata fatta ad interesse zero, quindi in pratica in regime di aiuti di Stato”.
Il Ministro ha poi precisato che il decreto riguarda innanzitutto la distribuzione delle quote latte, e ha affermato: “In tempi non sospetti, ho voluto io stesso inserire nel provvedimento un articolo che prevede la costituzione di un Fondo per ristrutturare i debiti delle aziende, i cui stanziamenti si possono eventualmente rimpinguare. Ma questo non ha nulla a che vedere con la distribuzione delle quote latte. Mi dispiace che ci sia qualcuno che vuol far passare come propria questa idea. Detto questo, da parte nostra c’è la più completa disponibilità, e ritengo che buona parte degli emendamenti che verranno presentati possano essere accolti”.
“Invito tutti – ha concluso Zaia – a individuare chi è il vero nemico, che non è all’interno delle 40.000 stalle che producono latte ma è fuori: il vero nemico è il mercato. Dobbiamo armarci contro un mercato che è ostile, che non premia la qualità nazionale e che rischia di mettere in crisi l’intero comparto lattiero-caseario. Noi non siamo refrattari ad alcun tipo di confronto, ma pretendiamo che ciò avvenga nell’alveo della correttezza istituzionale e che si smetta di raccontare bugie, nelle varie assemblee organizzate in alcune parti d’Italia, su questo decreto”.
http://www.politicheagricole.it/InEvide ... _latte.htm

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27/02/2009, 0:54
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http://www.politicheagricole.gov.it/NR/ ... _latte.asx" target="_blank

http://www.politicheagricole.gov.it/NR/ ... _latte.asx

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27/02/2009, 1:01
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http://www.agricolturaitalianaonline.go ... uote_latte

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27/02/2009, 1:09
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Formazione: agrotecnico specilizzazione zootecnica da carne
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si pero nn dimentichiamo una cosa
che il 3% degli allevatori , fuori quota , producono il 15% del latte consumato in italia.
e se dovessero chiudere domani , non ce nessun allevamento che coerentemente , e correttamnete e' rimasto in quota , a coprire questa quota, e cio vuol dire che dall'oggi al domani molti caseifici ricorrebbero all'estero , e comunque il latte estero vorrei sapere dove va a finirte , perche dove mi giro , e rigiro nei supermercati , la stragande maggioranza dei latti confezionati e' tutto di produzione italiana , e i formaggi sono fatti di latte italiana(e la domanda viene spontanea , ma allora il 60% di latte estero sul 100% di latte consumato dove va a finire)

Non verrebbe coperta per il semplice fatto che molte aziende al di la dei tempi tecnici , non ha piu cubatura x spandere i liquami , non ha piu lo spazio fisico x fare nuove stalle piu ampie , al di la della neccesaria liquidita' ,
oltre che a trovare altra manoidopera.


perche se e' vero che siamo in crisi , e la gente e' senza lavoro .

trovare gente italiana x la sala mungitura , quanto resiste a svegliarsi tutte le mattine alle 4 , e mal sopporta il sabato e la domanica mattina

_________________
Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


27/02/2009, 8:35
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