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Tarli nel legno vivo 
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Hai fatto bene a scrivere alla Fondazione Minoprio: sono senz'altro attrezzati e competenti (in passato la contattai per il problema del tarlo asiatico che sembrava pericoloso quasi quanto il punteruolo rosso delle palme).
Dato che abiti non distante potresti anche chiedere a loro se volessero identificare la specie, naturalmente dopo aver raccolto qualche adulto.

Le trappole che ho mostrato in foto attraggono gli scolitidi sia visivamente per effetto del colore rosso, sia olfattivamente grazie all'alcool.

Conoscere la specie è utile in quanto permette di risalire alla biologia dell'insetto, dunque sapere se svolge ad es. una solo generazione all'anno e indicativamente in quale periodo: tale conoscenza unitamente al monitoraggio mediante trappola consente di pianificare razionalmente i trattamenti insetticidi.


07/05/2018, 16:12
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Ho parlato con l'entomologo che aveva studiato alcuni anni fa attacchi di scolitidi su giovani impianti di castagno in Piemonte.
Tu riporto.
- In quel caso la specie fu identificata come Xyleborus dispar, tuttavia i suoi attacchi non producevano l'estrusione di quella sorta di stuzzicadenti di segatura.
- Usualmente questo tipo di insetti vivono su forestali e aggrediscono piante indebolite da malattie o stressate, come potrebbero esserlo giovani astoni di fruttiferi per il trapianto o a causa di patimenti per freddo intenso; però se la popolazione aumenta essi potrebbero portarsi anche su piante non debilitate.
- Dai suoi contatti gli risulta che recentemente è stata segnalata una nuova specie su piante da reddito, del genere Xylosandrus (dovrebbe essere X. germanus), e potrebbe essere quello che è andato sul tuo castano: ti metto un link
http://www.unipd.it/esterni/wwwfitfo/xylosandrus.htm" target="_blank).
- Circa la lotta mi ha detto che la vernice che provarono a impiegare può andar bene su astoni di melo ma non tanto su quelli di castagno che sono più delicati. L'impiego di trappole, sia pure per il monitoraggio, può risultare controproducente in quanto è vero che catturano ma anche attirano.
- L'uso di piretroidi è di dubbia efficacia poiché bisognerebbe quantomeno tenere per lungo periodo in copertura la piantagione. Nel caso da lui studiato si sono resi conto che almeno quella specie di scolitidi si muoveva già a febbraio con temperature sopra i 10°C; ovviamente tutto va in realtà rapportato alla specie.

In definitiva la cosa migliore, se l'attacco è limitato a uno o pochi astoni, sarebbe sradicare e distruggere.
Ti consiglio cmq di raccogliere esemplari che potrebbero servire per una identificazione di specie.

Per caso da Minoprio ti hanno risposto?


09/05/2018, 10:56
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Alessandro1944 ha scritto:
Ho parlato con l'entomologo che aveva studiato alcuni anni fa attacchi di scolitidi su giovani impianti di castagno in Piemonte.
Tu riporto.
- In quel caso la specie fu identificata come Xyleborus dispar, tuttavia i suoi attacchi non producevano l'estrusione di quella sorta di stuzzicadenti di segatura.
- Usualmente questo tipo di insetti vivono su forestali e aggrediscono piante indebolite da malattie o stressate, come potrebbero esserlo giovani astoni di fruttiferi per il trapianto o a causa di patimenti per freddo intenso; però se la popolazione aumenta essi potrebbero portarsi anche su piante non debilitate.
- Dai suoi contatti gli risulta che recentemente è stata segnalata una nuova specie su piante da reddito, del genere Xylosandrus (dovrebbe essere X. germanus), e potrebbe essere quello che è andato sul tuo castano: ti metto un link
http://www.unipd.it/esterni/wwwfitfo/xylosandrus.htm" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank).
- Circa la lotta mi ha detto che la vernice che provarono a impiegare può andar bene su astoni di melo ma non tanto su quelli di castagno che sono più delicati. L'impiego di trappole, sia pure per il monitoraggio, può risultare controproducente in quanto è vero che catturano ma anche attirano.
- L'uso di piretroidi è di dubbia efficacia poiché bisognerebbe quantomeno tenere per lungo periodo in copertura la piantagione. Nel caso da lui studiato si sono resi conto che almeno quella specie di scolitidi si muoveva già a febbraio con temperature sopra i 10°C; ovviamente tutto va in realtà rapportato alla specie.

In definitiva la cosa migliore, se l'attacco è limitato a uno o pochi astoni, sarebbe sradicare e distruggere.
Ti consiglio cmq di raccogliere esemplari che potrebbero servire per una identificazione di specie.

Per caso da Minoprio ti hanno risposto?


Ciao.
Da Minoprio mi hanno risposto, e sono in attesa per una data certa per l'uscita di un loro tecnico.
Nel frattempo, a titolo precauzionale, sto cospargendo il tronco delle altre piante di castagno con Pertrin S Copyr (insetticida a base di permetrina e tetrametrina), per tenere lontani gli scolidi : tale trattamento verrà ripetuto ogni 15 giorni sino in autunno.

Sto predisponendo una trappola come da tue indicazioni (alcool e acqua, e un pannello di colore rosso), vicino alla pianta copita.

Speriamo bene : mi auguro di non dover vedere buttato il lavoro di 10 anni di fila. Come si vede dalla foto, le altre piante sono in piena ripresa vegetativa, e sono a 8 metri dalla pianta colpita : essendo piante giovani (circa 10 anni di età), mi spiacerebbe vederle deperire dopo tutto il lavoro fatto per rivalorizzare l'intera area. (era originariamente una selva mista robinia/castagno, totalmente abbandonata).

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09/05/2018, 13:50
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Dal tuo racconto tendo a pensare che gli scolitidi erano presenti in zona anche prima del tuo impianto e che abbiano trovato - si spera solamente - quell'esemplare in stato di debolezza e perciò aggredibile.
Avrei piacere se mi tenessi informato ove i tecnici di Minoprio pervenissero a una ID dello scolitide.

Sul sito di CABI X. germanus è descritto come in grado di spostarsi anche ben oltre un paio di km e come specie fortemente invasiva. In mezzo secolo dalla sua introduzione dall'Asia è divenuto probabilmente uno tra gli scolitidi più dominanti nei boschi europei e in USA sta provocando danni sia su noce sia su castagno. Gli attacchi di questo scolitide sono riconoscibili per quelli che in inglese vengono chiamati toothpick-like frass tubes, ossia quegli stuzzicadenti di segatura (similmente quindi a X. crassiusculus).

P.S. Il PF che hai nominato non lo trovo nel repertorio dei prodotti fitosanitari, anzi la permetrina mi risulta revocata da tempo per impiego agricolo (ancorché sia ampiamente usata per altri scopi come ad es. negli spot-on per cani e per usi civili e industriali come credo il prodotto succitato: in pratica presumo non sia formulato con i soliti bagnanti-adesivanti-disperdenti dei PF per impiego in agricoltura).


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09/05/2018, 19:18
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Alessandro1944 ha scritto:
Dal tuo racconto tendo a pensare che gli scolitidi erano presenti in zona anche prima del tuo impianto e che abbiano trovato - si spera solamente - quell'esemplare in stato di debolezza e perciò aggredibile.
Avrei piacere se mi tenessi informato ove i tecnici di Minoprio pervenissero a una ID dello scolitide.

Sul sito di CABI X. germanus è descritto come in grado di spostarsi anche ben oltre un paio di km e come specie fortemente invasiva. In mezzo secolo dalla sua introduzione dall'Asia è divenuto probabilmente uno tra gli scolitidi più dominanti nei boschi europei e in USA sta provocando danni sia su noce sia su castagno. Gli attacchi di questo scolitide sono riconoscibili per quelli che in inglese vengono chiamati toothpick-like frass tubes, ossia quegli stuzzicadenti di segatura (similmente quindi a X. crassiusculus).

P.S. Il PF che hai nominato non lo trovo nel repertorio dei prodotti fitosanitari, anzi la permetrina mi risulta revocata da tempo per impiego agricolo (ancorché sia ampiamente usata per altri scopi come ad es. negli spot-on per cani e per usi civili e industriali come credo il prodotto succitato: in pratica presumo non sia formulato con i soliti bagnanti-adesivanti-disperdenti dei PF per impiego in agricoltura).


Io invece ho il forte sospetto che tale scolide sia stato introdotto da una delle piante di recente piantumazione : in quanto io non ho avuto traccia su altre piante di tale insetto negli anni passati : e di astoni, ne ho messi piu di 40.....

Allego le foto della pianta infestata, l'anno scorso : il suo stato di salute era ottimo.

Ecco il link del prodotto che vorrei utilizzare, di cui non hai trovato traccia :


https://goo.gl/daLXzZ


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09/05/2018, 20:29
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Jo3 ha scritto:
...Io invece ho il forte sospetto che tale scolide sia stato introdotto da una delle piante di recente piantumazione ...


Ma la pianta attaccata è tra quelle di recente piantumazione? Molto meglio se fosse così ovvero se era già minata al momento del trapianto se avvenuto nei mesi pregressi, in quanto sarebbe sufficiente l'eliminazione dell'esemplare colpito per eradicare con buone probabilità il parassita.

Riguardo al prodotto l'avevo visionato direttamente sul sito della marca che lo commercia e letto anche la scheda tecnica e quella di sicurezza. Come ti ho detto non lo trovo catalogato tra i prodotti fitosanitari per impiego in agricoltura ma per usi civili/industriale (cambia l'etichetta e anche molto probabilmente la formulazione in quanto a coadiuvanti), senza con ciò voler esprimere un giudizio circa l'uso che intendi farne.

Ti auguro vivamente di risolvere per tutta la fatica e l'impegno che hai profuso: sono pochi quelli che cercano di rivalorizzare terreni, sforzo che in definitiva è bene per tutti.


09/05/2018, 21:58
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Alessandro1944 ha scritto:
Jo3 ha scritto:
...Io invece ho il forte sospetto che tale scolide sia stato introdotto da una delle piante di recente piantumazione ...


Ma la pianta attaccata è tra quelle di recente piantumazione? Molto meglio se fosse così ovvero se era già minata al momento del trapianto se avvenuto nei mesi pregressi, in quanto sarebbe sufficiente l'eliminazione dell'esemplare colpito per eradicare con buone probabilità il parassita.

Riguardo al prodotto l'avevo visionato direttamente sul sito della marca che lo commercia e letto anche la scheda tecnica e quella di sicurezza. Come ti ho detto non lo trovo catalogato tra i prodotti fitosanitari per impiego in agricoltura ma per usi civili/industriale (cambia l'etichetta e anche molto probabilmente la formulazione in quanto a coadiuvanti), senza con ciò voler esprimere un giudizio circa l'uso che intendi farne.

Ti auguro vivamente di risolvere per tutta la fatica e l'impegno che hai profuso: sono pochi quelli che cercano di rivalorizzare terreni, sforzo che in definitiva è bene per tutti.



L'intenzione è quella di eliminare la pianta ammalata, il prima possibile (anche perchè è oramai quasi morta).
Sto solo aspettando una risposta da Minoprio :
Se tarderà ad arrivare (max inizio settimana prossima), procedero' con bruciare la pianta in loco, prelevando prima una parte del tronco contenente questi scolidi e inviarla a Minoprio per analisi.
Vorrei procedere in tempi rapidi, prima che la situazione precipiti.


10/05/2018, 4:51
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Aggiornamento : la pianta è stata eradicata e il tronco portato in laboratorio :

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IMG_20180511_084952.jpg [ 46.32 KiB | Osservato 970 volte ]


A breve si saprà il tipo di insetto scolitide.


11/05/2018, 12:41
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Era decisamente colonizzato.
Mii sembra dall'ultima foto di intuire che le gallerie siano tappezzate di un materiale scuro che dovrebbere essere il fungo che gli ambrosia beetles si portano appresso in modo che si sviluppi entro le gallerie stesse e fornisca loro nutrimento.
Aspettiamo la determinazione di specie (probabilmente del gen. Xylosandrus).
Mi sono permesso di mettere nel mio archivio una tua foto.


11/05/2018, 13:51
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Alessandro1944 ha scritto:
Era decisamente colonizzato.
Mii sembra dall'ultima foto di intuire che le gallerie siano tappezzate di un materiale scuro che dovrebbere essere il fungo che gli ambrosia beetles si portano appresso in modo che si sviluppi entro le gallerie stesse e fornisca loro nutrimento.
Aspettiamo la determinazione di specie (probabilmente del gen. Xylosandrus).
Mi sono permesso di mettere nel mio archivio una tua foto.



Hai fatto bene per le foto : usale a titolo di divulgazione scientifica no profit, nei limiti consentiti.


11/05/2018, 15:05
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