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Rese, spese e guadagno grano duro... 
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Si, infatti neanch'io coltivo solo frumento ma giustamente metto anche fave e ceci con le quali c'è un modesto guadagno ma sono più delicate del grano duro. Se non le semini per bene non raccogli proprio niente e poi la trebbiatura deve essere fatta più bassa e lentamente rispetto a quella del grano duro. I trebbiatori invece hanno paura delle pietre nascoste fra le frasche e quindi alzano la mietitrice di quei 10-20 cm in più che ti fanno perdere molto prodotto a terra. Ogni volta li devo supplicare di andare piano e abbassare la mietitrice.

Fave e ceci, se seminati e trebbiati per bene, nel mio terreno hanno una resa quantitativa che a volte tocca e supera i 25/35quintali all'ettaro. In zona i prezzi di fave e ceci sono di 80/100€ al quintale e c'è molta richiesta oltre che dai commercianti anche dagli allevatori che addirittura si prenotano la raccolta un mese prima della trebbiatura.
Ripeto, sono molto redditizie ma anche molto ma molto delicate e basta un niente per restare a bocca asciutta. Per le fave c'è il problema della "lupa", una pianta parassita (credo) che blocca la crescita e quindi non fanno più fave. Per i Ceci c'è il problema o delle ondate di freddo forte a Febbraio/Marzo che gli blocca la crescita, o le ondate del caldo forte (35/40 gradi) a maggio/giugno che fanno aprire i baccelli e i ceci cadono tutti a terra (e non raccogli lo stesso nulla).
Per esperienza personale,vedendo come vanno le cose durante un triennio, 1 anno ho un ottimo raccolto,1 anno ho un discreto/buon raccolto, 1 anno non raccolgo quasi nulla. Facendo la media dei 3 anni, nonostante tutto, qualcosa in tasca però mi rimane a differenza del grano duro.
Se con le leguminose andasse sempre bene, si farebbero un sacco di soldi ma appunto non sono facili da coltivare. L'ideale sarebbe pure avere una trebbia di proprietà e così avrei 2 annate ottime ogni 3.

Per quanto riguardo il discorso del pomodoro industriale (o qualsiasi altra coltura ortiva), oltre ai problemi di natura biologica che esponeva Grintosauro (sostanzialmente qua manca l'acqua), c'è un problema di natura burocratica-fiscale in cui si rischiano delle multe salate (ho esperienza con un mio vicino che ha messo carciofi anzichè cereali) e cioè il mio terreno all'ufficio del territorio esce come seminativo ed ha (se non sbaglio) un reddito agrario di 100/150€ ad ettaro. Reddito agrario che serve poi per fare la denuncia dei redditi.
Se avessi l'acqua, e mettessi pomodori, il terreno non sarà più un seminativo ma un orto irriguo. Questo cambiamento lo devi segnalare all'ufficio del territorio così che possa essere modificato il tuo reddito agrario per una corretta compilazione del modello 730 per il calcolo dell'Irpef ma anche per il modello ISEE.
Quando poi l'Agea passa con l'aereo e ti fa le foto dall'alto e vede pomodori o carciofi anzichè fave e frumento, beh... poi son dolori.
Le banche dati di questi istituti ormai sono tutte collegate fra di loro e poi viene fuori dopo 3-4 anni l'agenzia delle entrate e ti dice che bisogna ricalcolare il reddito agrario non come seminativo (150€ ad ettaro) ma come orto irriguo (900€ ad ettaro) perchè così è stato segnalato dall'ufficio del territorio che a sua volta gliel'ha segnalato l'agea (o altri enti competenti). Certo puoi fare ricorso e sperare di vincerlo ma devi pagare un buon avvocato che ha i suoi costi.

Insomma non lo farei così facile il solo pensiero di comprare un terreno seminativo e poi un anno faccio grano e l'altro anno ci metto pomodori. C'è tutto un'iter burocratico da seguire che alla fine ti stanca e ti fa passare la voglia


12/11/2015, 1:36
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Non ce nessuno che ha il pick up come le imballatrici al posto della testata classica dagrano? In genere x colture come cece si sfalcia con una barra falciante e poi ai trebbia x limitare la deiacenza

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12/11/2015, 5:52
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No, non c'è nessuno che ha una mietitrice del genere ma spero di attrezzarmi per la raccolta in futuro.

Comunque...ritornando in argomento col frumento...

Grintosauro, qualche messaggio fa scrivevi dell'euro molto forte e che a pagarne le conseguenze sono gli agricoltori.
Puoi illuminarci? Soluzioni?
Te lo chiedo perché oggi parlavo con un commerciante di cereali e lui diceva la stessa cosa tua ma al contrario. Cioè diceva che con l'euro debole che c'é adesso, si sta assistendo a un boom dei prezzi del frumento. Siamo a 32cents di euro al kilo per ora, e se l'euro si indebolisce ancora, il prezzo salirà a 40cents al kilo.


12/12/2015, 2:31
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Cerchiamo di mettere da parte i termini economici emettiamola in termini pratici.
L attuale cambio col dollaro fasi chele importazione di prodotti che paghiamo in dollari siano a prezzo agevolato,perché on 10euro ci danno una quantità di merce che fino a qualche anno fa avremo dovuto pagare 12/14 euro. Oltre il fatto che alcuni di questi prodotti hanno avuto un deprezzamento per una produzione oltre la media degli ultimi anni.
Da qui sì capisce che le esportazioni sono ostacolate perché dovremo abbassare il.prezzo. X poter esportare.vedi la crisi del pecorino sardo che ha portato alla chiusura x fallimento alcuni caseifici edi conseguenza la crisi del settore latte in Sardegna, visto che esportavano molto verso gli usa.
Di buono ci sarebbe che dovremo.pagare meno la benzina, ..... Si col cavolo......
Cmqun ribasso dei con imi azotati ce stato anche se limitato perché la maggior parte dei stabilimenti che producono ammoniaca e nei paesi ovvi interessati dalla guerra (Egitto)

Per il grano duro l incognita e la situazione turca in quanto noi lo importiamo dal ucraina via nave, e li capite che devi o passare x il Bosforo, se continuano a spetardare sul confine arri are a un blocco navale ci vuole poco e far arrivare via gomma tramite i paesi balcanico costa parecchio.

Con questo nn voglio dire che l Italia potrebbe guadagnarci se nn si importasse piu grano ucraino, perché d'altra parte lo Zar bianco, ha intenzione di riaprire le frontiere a tutti i prodotti bio , quelli Veri, nn i classi i tarocchi , e i prodotti della filiera no Ogm e in un primo momento a pagarli un equo prezzo.
Nn so fino a che punto li fa x a cattivarsi le l opinione pubblica, dopo aver messo a tacere colei che nutrendosi di crauti ha un abbondante adiposità posteriore.
E ha di nuovo polarizzato est /ovest la politica del onu/otan.

Noi possiamo solo scommettere cercando di fare una rotazione che limiti i danni , un parametro che potrebbe aiutarci so o ke quotazioni dei futures sui cereali alla borsa di Chicago , ma fluttuano da settimana in settimana e nn tengono conto del cambio col euro, ma da no idea dispetto a un anno prima se cresce il prezzo o.meno.
Un altra cosa da tenere conto sono le semine Nell emisfero australe Australia argentina e brasile, sesemina o molto e facile. He le quotazioni x i prossimi 7/8 mesi calano , viceversa.
Idem i raccolti e le siccità pre raccolta.
I commerc ianti dicano quello che vogliono, il loro gioco sta nel fatto di quanti km e'. Distante il suo antagonista concorrenziale.
Piu sfrutta il monopolio di l'uovo liu fa quello che vuole.piu ce concorrenza e trovare agricoltori che zono disosti a fare 20/30km col rimorchio x vendere a un centro che qualifichi meglio il prodotto, pou la forbi e coi prezzi internazionali , trasporti e dazi compresi si riduce.
Sevengino col.loro rimorchio in campo meglio ma occhio che nn sfugga qualche pezzo, e verificare su un peso pubblico esato quantitativo....

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12/12/2015, 10:10
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Salve a tutti!
Piccolo aggiornamento dalla campagna siciliana 2015/2016.

Siamo a giugno e il grano ormai è tutto bello giallo-oro quasi pronto per la raccolta del 2016 e a giorni usciranno le trebbie che inizieranno a trebbiare.
L'annata sembra buona anche se è stata troppo bagnata nel momento di semina e troppo arida nel periodo di crescita, ma malgrado tutto, mi sono fatto un giro nei campi e il grano è perfetto, gli incendi ancora non sono scoppiati e gli animali non sono scappati.

Tutto sembra andare bene tranne una cosa: il prezzo del frumento! Eccolo là! Poteva andare tutto ok almeno per un'annata? Ovvio che no!

Ancora non ho visto nessuno trebbiare e vendere, ma i commercianti dicono che per ora siamo a 16-18cents al kilo e appena iniziamo a trebbiare il prezzo scenderà ancora e non ci sono prospettive di aumento visto la ottima annata su scala mondiale (ne parla anche repubblica http://www.repubblica.it/economia/rappo ... 140927545/ )

Già a questo prezzo è impossibile coprire le spese, se dovesse scendere ancora a 10-12 cents, credo che non lo faccio trebbiare e lo do direttamente a pascolo. Meglio perdere che stra-perdere.

A voi come sta andando l'annata e che prospettive avete?


06/06/2016, 0:39
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http://www.agerborsamerci.it/listino/listino.html
Consiglierei una cena meno abbondante prima di svegliarsi in piena notte con gli incubi e scrivere prezzi fuori da ogni logica.
X il grano duro presumo con buona approssimazione che Bologna e Milano siano le due borse granarie che hanno il maggior scambio di contratti x il duro del nord Italia . E che cmq il prezzo. Valga anche pre la produzione del sud Italia esportata verso il nord dove c'è la maggiore molitura sopratutto x grani di qualità in termini di peso specifico e %di proteina assenza di tossine, fessurazioni ecc.

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06/06/2016, 4:39
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Le siepi sono molto belle e utili, purtroppo nella mia condizione /pianura pontina) ho i campi quasi sempre circondati dai canali, e se pianto anche un albero (e non una siepe che impedirebbe le operazioni di pulizia) il consorzio di bonifica tende a trinciarlo o abbatterlo con l'escavatore. E non posso nemmeno piantarlo a tre metri dall'argine, visto che in quel caso sarebbe scomodo coltivare quell'area e impedire l'irrefrenabile l'avanzata delle canne che da noi sono un vero incubo.

Tornando a noi, facciamo un po' di chiarezza! In tutto il mondo, e soprattutto in Italia si ha una varietà di condizioni e terre da far girare la testa. Per gli americani e i nord europei queste scelte sono facili, da loro la terra o è carne o è pesce e in genere basta vederla da lontano. Per noi la situazione è un po' più complessa. Consiglio a tutti di fare questo questionario con grande coscienza, realismo e oggettività vista l'importanza della risposta.

Si hanno a disposizione tanti ettari per giustificare investimenti? SI - NO
Si ha disponibilità di trattori compatibili (in potenza) con le macchine da minima? SI - NO
I terreni sono compatibili con le velocità necessarie alle macchine da minima lavorazione (12 - 20 Km/h)? SI - NO
Si effettua rotazione delle colture consistente? SI - NO
Il terreno è medio o pesante? SI - NO
Il terreno è poco soggetto ad infestanti? SI - NO
Non si lavora mai la terra con il terreno molto o mediamente bagnato? SI - NO
La redditività del terreno non è vincolata da minimi produttivi esterni alla parte agronomica? SI - NO
Non temi i rischi e sei pronto a scommettere sulla produzione? SI - NO
Il terreno è povero di sostanza organica? SI - NO
Il terreno è sciolto e non tende a compattarsi naturalmente? SI - NO
Il trattore durante le lavorazioni e alla raccolta non lascia solchi? SI - NO
I residui culturali sono ben distribuiti? SI - NO
Non fai uso frequente di fungicidi? SI - NO
Controlli le colture in campo almeno una volta a settimana? SI - NO
Il costo del carburante è una voce molto influente sul bilancio agronomico? SI - NO
Il tempo di lavoro è un fattore limitante? SI - NO
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 Se vincono i SI è consigliabile iniziare a farsi due calcoli per i costi della conversione alla minima lavorazione/sodo/strip till/minima lavorazione con seminatrici da minima, sodo o diretta... Si apre un mondo.
 Se vincono i NO è consigliabile continuare con le tecniche tradizionali, cercando di integrarle ala moderna conoscenza agronomica.

Un aratro non è "sempre" un male! Ma non si dovrebbe mai scendere sotto i 20 cm, il terreno arato andrebbe sciolto prima che si secchi del tutto, non si dovrebbe mai usare un ripuntatore di profondità che mischi la terra e non dovrebbe essere usato in condizioni di bagnato.
I benefici della minima lavorazione sono dimostrati (Me ne accorgo anche nella mia realtà dove non sarebbero sempre necessari). Certo, capisco anche che ad esempio su 10 ettari forse non starei a cambiare attrezzi o addirittura trattori, visti i costi delle macchine da minima efficienti (ora va di moda e alcune fanno solo danni).

Per chi fosse interessato qui c'è un interessante documento (in inglese) come guida alla scelta della minima lavorazione. Devo dire che mi sembra ben fatto e non mi sembra "di parte".
Buona lettura: https://pdmlink.vaderstad.com/openext.aspx?id=340a8a71-bc26-4321-aa57-00050b966946

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06/06/2016, 11:38
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Parti dal presupposto di fare grano duro in mono successione con semina su sodo o minima lavorazione?

Alcuni si trovano bene, altri ai sono ricreduti sopratutto i contoterzisti dove lavorano terreni in proprio, nel senso che i proprietari lasciano il terreno in comodato o quasi tenendosi la pac ma impostando la rotazione a priori.

12kmh su alcuni tereni nn vai nulla

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06/06/2016, 14:25
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Alcuni si trovano bene, altri ai sono ricreduti sopratutto i contoterzisti dove lavorano terreni in proprio, nel senso che i proprietari lasciano il terreno in comodato o quasi tenendosi la pac ma impostando la rotazione a priori.

:D Grazie, non pagano l'affitto, si fanno pubblicità per le lavorazioni più lente (care) e l'ammortamento sui mezzi è quello. A queste condizioni mi ricompro l'aratro anche io...
C'è caso e caso e le valutazioni vanno fatte campo per campo.

Io parlo per torba, sabbia e argilla in pianura, ma la valutazione si svolge nello stesso modo per tutti con risultati diversi.

Con un aratro a 6 vomeri si farà circa un ettaro l'ora consumando una ventina di litri di gasolio per ettaro, giusto?
Per gli erbai di graminacee secondo me basta un carrier, da 5mt arrivi a 4-5 ettari l'ora andando a 12-13km/h e consumando 8-9 litri di gasolio per ettaro. La seminatrice deve vendere l'anima al diavolo per starti dietro...
A me questo dato parla da solo. Anche se si utilizzassero strumenti che lavorano più in profondità, come il top down (in questo caso da 3mt, come il mio), e mescolare energicamente il terreno per 20cm con consumi comunque inferiori all'aratro, gli ettari coperti diventano almeno il doppio. E comunque poi non c'è bisogno ne di frese, ne di erpici rotanti, ne di rompizolle... Rullo.
Se il rullo viene passato e se la seminatrice è adatta il risultato è ottimo. Io personalmente ho avuto fastidi solo dopo pastone (con altissima produzione), perché precedentemente su un terreno sabbioso mi ero consumato a morte le ancore da 80mm e con le low disturbance non interravo nulla :)

La differenza della minima lavorazione è che bisogna prendersi il tempo di valutare quando entrare in campo e come entrarci.
Se invece non c'è la voglia o il tempo di pensarci, controllare e correggere i dettagli con l'aratro vai piano ma vai ovunque... il costo però lo conosciamo bene.

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06/06/2016, 16:58
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Nn paghi affitto ma nn prendi la pac .... Le cose si annullano a vicenda.
Risparmiare 20/30/40 litri di gasolio. A ettaro su una plv dei cereali superiore. 1000€ nn ha molto senso.
Optare x un cantiere o per un altro ci son molte variabili. Da tenere conto nn solo economici.
Sinceramente preferisco seguire i consiglia Dell università di Torino che dopo 20anni dal 95 , di prove fatte consiglia sempre l aratura in presenza di stocchi e letame, e minima lavorazione dove nn ce nulla da sotterrare.
La semina su sodo e' impattante sul fatto Dell uso dei prodotti chimici tra diserbanti e funghitisi visto che i residui conturali sono un nido si spore..
e qui nn son chiacchere ma prove documentate


, in un periodo dove tutto fa male.
Manca solo più che volersi bene tra sessi opposti sia sbagliato ( ma ci manca poco) poi hanno demonizzato tutto e l incintrario di tutto

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06/06/2016, 17:49
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