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Fitofarmaco con proprietà antibatteriche/battericide? 
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Cerco un fitofarmaco con proprietà antibatteriche/battericide.
Ho letto che il rame ha queste proprietà, è vero?

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29/09/2017, 2:14
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Ciao, ma il problema su che coltura si verifica? E di quale fitofago stiamo parlando?


29/09/2017, 10:36
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Noce pecan. Nessun fitofago ma batterio.

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29/09/2017, 10:41
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Non esistono prodotti fitosanitari propriamente battericidi. Contro le batteriosi delle piante si impiega il rame a cui è attribuita una capacità batteriostatica e promotori delle difese delle piante, segnatamente acibenzolar-S-metile (attiva il meccanismo della S.A.R.=resistenza sistemica acquisista; trova impiego ad es. contro il colpo di fuoco batterico, con limitazioni contro il PSA dell'actinidia e altre colture ma non è autorizzato su noce); per alcune batteriosi è possibile usare un prodotto microbiologico a base di Bacillus subtilis QST 713 (autorizzato contro Xanthomonas arboricola ma non su noce)

Su noce sono descritte due batteriosi: cancro corticale (ritenuto da alcuni Autori a eziologia complessa batteri+funghi) e mal secco.
Nella mia Regione recentemente è stata fatta una ricerca specifica sulla sindrome del cancro corticale da batteri su noce (da parte Enti pubblici per la ricerca in agricoltura) per determinare gli agenti batterici della malattia, ed è stato isolato in particolare un batterio del gruppo Erwinia identificato mediante analisi molecolare e attualmente classificato come Brenneria nigrifluens (vd. foto 1).

Il mal secco è dovuto a Xanthomonas arboricola pv. juglandis e si manifesta con maculature fogliari e pustole sui frutti (vd. foto 2).

La difesa contro le sunnominate batteriori si basa essenzialmente su misure agronomiche e preventive; contro il mal secco possono essere utili trattamenti con rameici.

Tu che tipo di batteriosi hai riscontrato e in quale zona d'Italia?


Allegati:
Brenneria nigrifluens.jpg
Brenneria nigrifluens.jpg [ 132.86 KiB | Osservato 1467 volte ]
Mal secco - da Xanthomonas.jpg
Mal secco - da Xanthomonas.jpg [ 52.7 KiB | Osservato 1467 volte ]
30/09/2017, 11:38
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Ciao!
In che regione vivi?
Il problema è differente da quello del noce comune.
Il noce pecan è affetto da xylella fastidiosa multiplex che affligge anche altre specie come pugno e pesco e altre ornamentali.
Questo batterio provoca un disseccamento delle foglie e la caduta precoce.
Può indurre una crescita stentata in giovani piante ma non dovrebbe essere mortale e, a meno di coltivazioni commerciali, non è molto rilevante.
Il patogeno si diffonde esclusivamente per innesto con materiale infetto oppure tramite sputacchine.
Non ho molte informazioni ma da ciò che ho capito i patogeni del noce comune non attaccano il noce pecan per cui se fosse davvero batteriosi o è stato utilizzato materiale infetto (molto remota come ipotesi) o sono stato così sfortunato da aver contratto il batterio tramite insetti, ma qui questo batterio non dovrebbe esserci.
Non ho certezze perché la sintomatologia è molto simile anche a stress idrico o sbilanciamento nutrizionale.
Per prevenire mi hanno consigliato di trattare con fitofarmaci battericidi ad alte dosi per il prossimo inverno.

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30/09/2017, 14:21
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Posto alcune immagini che evidenziano le due sintomatologie, prima macchie nere sulle foglie e poi disseccamenti della lamina fogliare e delle punte.


Allegati:
Commento file: Macchie nere a partire da fine giugno
IMG_20170814_134533_HDR_1502730335054.jpg
IMG_20170814_134533_HDR_1502730335054.jpg [ 82.93 KiB | Osservato 1457 volte ]
Commento file: Bruciature foglie a partire da metà luglio
IMG_20170814_134511_HDR_1502711679063.jpg
IMG_20170814_134511_HDR_1502711679063.jpg [ 216.47 KiB | Osservato 1457 volte ]
Commento file: Bruciature agosto
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IMG_20170922_155044_HDR.jpg [ 174.09 KiB | Osservato 1457 volte ]
Commento file: Caduta foglie
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30/09/2017, 14:28
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In argomento Xylella fastidiosa ho nozione attraverso quanto si legge in letteratura scientifica, e in relazione alla sottospecie multiplex trovo solo pubblicazioni USA (il nome dato alla malattia porta l'acronimo PBLS) in quanto tale malattia la trovo segnalata su noce pecan appunto negli States, mentre in Europa è stata trovata in Francia e in Corsica su Polygala myrtifolia, una ornamentale (EPPO, 2015).

Viene descritta la sintomatologia ma non mi arrischio in nessun modo a pronunciarmi, se non a osservare che delle immagini che hai prodotto quelle che collimerebbero sono le ultime tre (avrei forti dubbi invece sui sintomi della prima foto in quanto sembrerebbero riferisi ad altro patogeno: hai per caso osservato simili macchiettature anche sui frutti?).
Leggo infatti che "symptoms included tan to light brown necrotic lesions, which often started on the leaf margin and expanded throughout the leaflet, eventually resulting in abscission. Some leaflets exhibited tip necrosis with the end of the leaflet curling upward"; poi si ha defogliazione anche grave e riduzione delle produzione (avrai certamente veduto foto ma ne metto una a beneficio di chi legge: nella dida originale è scritto "sintomi iniziali").

Ora, rimuginadoci sopra, ammesso e non concesso che si tratti di batteriosi da Xylella, scartando l'ipotesi che ti sei imbattuto in un esemplare già infetto (ma da dove proviene?) non vorrei mai che fosse stato trasmesso da vettore il che vorrebbe dire che è presente in Italia o peggio che abbia qualcosa a che vedere col disseccamento rapido dell'olivo (il focolaio salentino non mi pare tanto lontano da Tollo): vero che i ricercatori hanno riscontrato che la Xylella dell'olivo sia la subsp. pauca ma sui genotipi e sui possibili ospiti mi pare che le cose siano alquanto complesse.
Certamente non si può escludere una fitopatia abiotica, però se non fosse il primo anno che ti capita resta più difficile pensare a eccessi di calore o altro.

Insomma, se mi trovassi al tuo posto io contatterei il Servizio Fitopatologico della tua Regione per una diagnosi di laboratorio (penso verrebbe eseguita con tecnica sierologica ELISA): solitamente accettano campioni da privati e diagnosticano senza spese.
http://www.regione.umbria.it/agricoltur ... smi-nocivi" target="_blank" target="_blank

Io abito in un paese all'inizo della Valsusa, non lontano da Torino.

Avrei piacere di continuare ad essere informato se ci fosse una evoluzione.
Ciao


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30/09/2017, 20:29
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Perdonate, non raggiungo minimamente il vostro grado di competenza quindi posso dire una stupidaggine. Tempo fa, seguendo un corso di orticoltura, il relatore parlava della propoli come di un antibatterico naturale. Data la difficoltà di reperirlo in zona, non l'ho mai usato però se mi capita di trovarlo (quello per uso agricolo) vorrei provarci.
Cosa ne pensate?
Ciao.

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L'amore è cieco ma il matrimonio gli restituisce ben presto la vista
(Lichtenberg)


01/10/2017, 8:33
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Tutti i suggerimenti e gli spunti di discussione sono per me benvenuti.

Il propoli è accreditato di proprietà antibatteriche e queste capacità sono conosciute da millenni (veniva usato dagli antichi egizi nella mummificazione per impedire aprocessi di decomposizioni che oggi sappiamo di natura batterica) e attualmente si sa che la componente attiva in tal senso è data da sostanze delle famiglia dei flavonidi. Nel catalogo dei prodotti per l'agricoltura è classificato come corroborante (ammesso nel biologico); i produttori lo propongono come attivatore delle difese naturali delle piante, stimolante dei processi fisiologici e cicatrizzante (vai su Fitogest sez. fertilizzanti e trovi il nome commerciale di prodotti a base di propoli).

Ora, sempre ammesso e non concesso di trovarci di fronte a una batteriosi da Xylella (è lo stesso genere di batteri che sta devastanto gli ulivi nel Salento), il problema è costitutito dal fatto che una volta penetrato all'interno della pianta (per innesto o tramite le punture di insetti vettori del gruppo delle cosiddette 'sputacchine') va a colonizzare i vasi xilematici della pianta, perciò il risultato è che la parte aerea progressivamente non viene più alimentata e così si ha il disseccamento e la caduta delle foglie.

Adesso sono in partenza ma prometto che nei prossimi giorni studierò più approfonditamente la patogenesi di X. fastidiosa subsp. multiplex così saprò informare meglio di come avviene e si diffonde l'infezione nelle piante ospiti.

A risentirci


01/10/2017, 11:16
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Alessandro1944 ha scritto:
In argomento Xylella fastidiosa ho nozione attraverso quanto si legge in letteratura scientifica, e in relazione alla sottospecie multiplex trovo solo pubblicazioni USA (il nome dato alla malattia porta l'acronimo PBLS) in quanto tale malattia la trovo segnalata su noce pecan appunto negli States, mentre in Europa è stata trovata in Francia e in Corsica su Polygala myrtifolia, una ornamentale (EPPO, 2015).

Viene descritta la sintomatologia ma non mi arrischio in nessun modo a pronunciarmi, se non a osservare che delle immagini che hai prodotto quelle che collimerebbero sono le ultime tre (avrei forti dubbi invece sui sintomi della prima foto in quanto sembrerebbero riferisi ad altro patogeno: hai per caso osservato simili macchiettature anche sui frutti?).
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Ora, rimuginadoci sopra, ammesso e non concesso che si tratti di batteriosi da Xylella, scartando l'ipotesi che ti sei imbattuto in un esemplare già infetto (ma da dove proviene?) non vorrei mai che fosse stato trasmesso da vettore il che vorrebbe dire che è presente in Italia o peggio che abbia qualcosa a che vedere col disseccamento rapido dell'olivo (il focolaio salentino non mi pare tanto lontano da Tollo): vero che i ricercatori hanno riscontrato che la Xylella dell'olivo sia la subsp. pauca ma sui genotipi e sui possibili ospiti mi pare che le cose siano alquanto complesse.
Certamente non si può escludere una fitopatia abiotica, però se non fosse il primo anno che ti capita resta più difficile pensare a eccessi di calore o altro.

Insomma, se mi trovassi al tuo posto io contatterei il Servizio Fitopatologico della tua Regione per una diagnosi di laboratorio (penso verrebbe eseguita con tecnica sierologica ELISA): solitamente accettano campioni da privati e diagnosticano senza spese.
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Avrei piacere di continuare ad essere informato se ci fosse una evoluzione.
Ciao


La xylella fastidiosa pauca dell'olivo, naturalmente qui non c'è e sono due patogeni diversi.
Il multiplex non attacca l'olivo, ci sono studi a riguardo.
Sei sicuro che si trovi solo in Francia il multiplex?
Da ciò che ho letto dovrebbe essere abbastanza comune.
La fonte di infezione potrebbe essere il vivaio stesso che potrebbe aver introdotto materiale infetto direttamente dagli USA anche se questa ipotesi è molto remota.
Le pecan ho letto che per i primi anni possono soffrire di stress radicale e sbilanciamento nutrizionale.
Il servizio regionale lasciamolo perdere, li ho contattati mesi fa per altro motivo e nemmeno hanno risposto (mail e telefono).
Comunque, ho contattato sia il vivaio sia il massimo esperto nazionale e non erano così allarmati, quindi non c'è alcun legame con la pauca.
Oltretutto il Salento è bello lontano da qui e ce n'è di olivi prima che arrivi qui (sperando che non arrivi mai!).

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