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Innovazione per preparare substrato di Cardoncello..... 
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Sez. Funghi
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Come Voi ben sapete, la preparazione del substrato per il cardoncello segue un suo iter che comprende la scelta di una formulazione adatta, la miscelazione delle materie prime sino ad ottenere un substrato con una giusta struttura ed un corretto tasso di umidità. A questo punto il substrato viene insacchettato sino ad ottenere i soliti pani da circa 4 kilogrammi ciascuno. Una volta preparati i pani, questi, debbono essere sottoposti ad un trattamento termico di semisterilizzazione o di vera sterilizzazione. Chi dispone di una autoclave può sterilizzare il substrato, potendo arrivare anche oltre i 100 gradi di temperatura nel composto, chi viceversa, non dispone di una autoclave, deve utilizzare un'altra struttura adatta a contenere i pani ed a portarli in temperatura o col vapore o con generatori di aria calda a secco. Anche con i forni costruiti con materiali adatti si possono raggiungere temperature elevate nel substrato.........ma è così indispensabile tutto ciò? Io di recente insieme ad un mio carissimo amico sto portando avanti un procedimento diverso per fare i pani di cardoncello.....sto semplicemente utilizzando un normale piccolo tunnel di pastorizzazione costruito da me, tunnel che normalmente utilizzo per prepararmi le ballette da 25-30 lilogrammi di pleurotus, di pioppini ed anche qualche volta di cardoncello.Riempiamo questo tunnel di pastorizzazione con i pani da 4 kilogrammi posti su scaffali...........diamo vapore ed il gioco è fatto! Chiaramente facciamo una punta di calore e la manteniamo per un periodo che ritengo opportuno............ma la novità dove sta? Sta nel fatto che io con la stessa struttura mi produco sia i pani da 4 kilogrammi che le ballette da 25-30 kilogrammi a seconda delle mie esigenze.....e poi sono convinto che non sia così strettamente necessario arrivare a temperature troppo elevate nel composto...........io parto dal presupposto che se si incubano le ballette di cardoncello da 25 kili fatte con una pastorizzazione a temperature non elevate del composto " sfuso", a maggior ragione si dovrebbero incubare le ballette sottoposte anch'esse a temperature non elevate nel tunnel e che in definitiva, sono protette dal sacchetto di polipropilene e che vengono poi inoculate in ambiente protetto..........questo è il bello della ricerca fatta con un piccolo impianto pilota ma che funziona.........io affermo sempre che, non è detto che un composto per produrre bene deve essere molto ricco e sottoposto ad oltre i 100 gradi o a 90 gradi........le temperature elevate modificano in meglio o in peggio le materie prime utilizzate.......l'unico aspetto posistivo è quello dell'eliminazione delle spore o dell'eliminazione di una buona parte delle spore.........ma solo questo non è sufficiente.........considerate che un'autoclave nuova da 6 metri costa più di centomila euro! Ecco perchè sono interessanti altre strade, funzionali, che danno buoni risultati, come sto avendo, e che non sono così esageratamente costose.........cordiali saluti da Raoul.


24/03/2014, 16:45
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Ciao Raul, hai pienamente ragione la sterilizzazione è quello che impedisce ai più di avviare la produzione di substrato di cardoncello. Tieni conto cmq che la pastorizzazione è stata la prima tecnica utilizzata, prima degli anni 70 o se preferisci prima di Ferri. Sia la pastorizzazione che la semisterilizzazione possono dare risultati soddisfacenti ma ... almeno da quanto ne so io ... molto dipende dalla qualità del materiale di partenza, se le materie prime sono di mediocre qualità sei fregato. Tutto questo è legato alla scarsa competitività del cardoncello nei confronti degli altri organismi, al contrario l'orecchione (p ostreatus) è una specie altamente competitiva e quindi basta abbattere gli inquinanti nel compost, cosa che si fa con la pastorizzazione, per ottenere un buon risultato.


28/03/2014, 13:50
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Non è vero che per il pleurotus basta abbattere gli inquinanti per non avere problemi, anzi più abbatti( in un certo senso ed sopratutto se non in modo mirato) e peggio è! Tant'è che con la semisterilizzazione o la sterilizzazione di un composto sfuso, molto probabilmente s'inquina tutto...........si deve creare della selettività sia eliminando forme vegetative e spore di possibili competitori del nostro micelio ma, sopratutto si devono creare delle biomasse utili che impediscano lo sviluppo di tali competitori..............per il cardoncello funziona in modo diverso e, chiaramente i risultati sono in funzione di come si opera ed in funzione( sopratutto le rese) delle formulazioni adottate...........cordiali saluti da Raoul.


28/03/2014, 15:38
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Le materia per la preparazione sono importante sopra tutto ci vuole dell'ottimo fieno di grano e che sia ben pulito seconda cosa la scelta del micelio ci sono molti siti che ne vendono ma non sara mai come quello ulizzato dai grandi produttori fare le ballette non e cosi semplice di come si vuol far credere sono un produttore e ne se qualcosa


29/03/2014, 14:48
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Raoul che sacchetti usi per il substrato? esistono dei sacchetti appositi che hanno un minimo di traspirazione?


18/09/2014, 13:46
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carcondellilecce ha scritto:
Le materia per la preparazione sono importante sopra tutto ci vuole dell'ottimo fieno di grano e che sia ben pulito seconda cosa la scelta del micelio ci sono molti siti che ne vendono ma non sara mai come quello ulizzato dai grandi produttori fare le ballette non e cosi semplice di come si vuol far credere sono un produttore e ne se qualcosa

Ciao...non credo che sia tanto complicato :roll: ...farsi del micelio.. le cose cambiano

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22/10/2014, 19:13
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Fare substrato per i funghi non è così semplice come si potrebbe credere, sia che si tratti dei pleurotus e sia, a maggior ragione, che si tratti del cardoncello. Sono molti i fattori che concorrono nella riuscita positiva o meno della linea di lavoro......basta che sgarri uno solo e si è fregati........molto impegnativo è anche il discorso del micelio che per invadere deve avere tutta la strada spianata, non deve incontrare nessun problema, incominciando da esso medesimo, che deve essere puro, fresco, vigoroso, non degenerato.........per poi passare a tutti gli altri aspetti della filiera.........credetemi sembra facile ma non lo è assolutamente..........un sacco di problemi li abbiamo con i vari ceppi di micelio, che delle volte sono ok e delle volte danno luogo a problemi d'inquinamento...........vedi l'inquinamento che parte proprio dal chicco di miglio..........bisognerebbe poter controllare ogni confezione di micelio prima del suo utilizzo. Vedete quante cose sono da valutare e da controllare. E' chiaro che ogni ceppo risponde in maniera diversa a seconda del substrato che gli viene messo a disposizione, il che vuol dire tipo di formulazione, la sua modificazione, in meglio o peggio, in fase di trattamento a caldo, il trattamento a caldo medesimo che elimina parte della microflora presente, la buona e la cattiva.......io ritengo che più il substrato è sterile è più delicata diventa tutta la filiera, cominciando dalla fase d'inoculazione........saluti da Raoul.


23/10/2014, 9:59
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leggo che il cardoncello non è cosa semplice.....!
ma non si dice se la dose dell'inoculo è come per il p. ostreatus!!
"se si fa con sacchetto aperto"
invece se si fa con sacchetto gia precedentemente chiuso la dose del micelio quale è??


01/12/2014, 23:20
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Non esiste una dose ideale...........è chiaro che più micelio inoculi e meglio è..........la dose te la devi ritrovare da te cercando di ottimizzare il tutto........cambiano in modo particolare i tempi d'incubazione in base ai ceppi che utilizzi, alla formulazione ed alla temperatura durante l'incubazione dei pani. La percentuale di semina e Tu lo sai, per il pleurotus è di circa 2,5-3 litri di micelio per ogni quintale di substrato........è chiaro che per il cardoncello la percentuale può essere più bassa ma, come ripeto, ognuno deve trovare la sua dose.........teoricamente si dovrebbe seminare in ambiente sterile........poi ognuno decide se inoculare con sacchetto aperto o chiuso in base ai risultati ottenuti nelle prime prove.......sono gli inquinamenti a decidere come è meglio fare, modificando in modo poi da non averne..........cordialità da Raoul.


02/12/2014, 14:18
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Raoul ha scritto:
Non esiste una dose ideale...........è chiaro che più micelio inoculi e meglio è..........la dose te la devi ritrovare da te cercando di ottimizzare il tutto........cambiano in modo particolare i tempi d'incubazione in base ai ceppi che utilizzi, alla formulazione ed alla temperatura durante l'incubazione dei pani. La percentuale di semina e Tu lo sai, per il pleurotus è di circa 2,5-3 litri di micelio per ogni quintale di substrato........è chiaro che per il cardoncello la percentuale può essere più bassa ma, come ripeto, ognuno deve trovare la sua dose.........teoricamente si dovrebbe seminare in ambiente sterile........poi ognuno decide se inoculare con sacchetto aperto o chiuso in base ai risultati ottenuti nelle prime prove.......sono gli inquinamenti a decidere come è meglio fare, modificando in modo poi da non averne..........cordialità da Raoul.

ok vedrò di fare del mio meglio!
grazie infinite...


02/12/2014, 21:33
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