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Schiena del cavallo e conformazione della Sella 
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Sez. Cavalli
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Parlare di schiene e di selle somiglia molto al parlare di scarpe e di piedi!

Andreste in giro con un paio di scarpe strette? Oppure lunghe, larghe... che insomma non vi vanno bene? Provate a immaginare un attimo di fare lunghe camminate con un paio di scarpe strette, o comunque fuori misura! Vesciche, abrasioni, fastidio, sofferenza, DOLORE!

Noi abbiamo una grande fortuna, abbiamo coscienza di noi e siamo padroni delle nostre azioni: abbiamo la possibilità di scegliere. Possiamo "misurare" le nostre scarpe ed acquistare quelle nelle quali stiamo meglio.

Il cavallo non ha questa fortuna e deve subire le nostre scelte.

Anche se in verità "misuriamo" anche la sella che andiamo a comprare, si solo che la misuriamo se è giusta per noi. Quanti annunci: "cerco sella Wade con seggio 16" ", o sella reining. cutting, barrell. Ci preoccupiamo che la sella sia giusta per noi e non pensiamo che è come se mettessimo un paio di scarpe al nostro cavallo.

Peraltro in materia c'è, credo, una profonda ignoranza (nel senso di colui che ignora), sfido a trovare un venditore che è in grado di indicare le misure della sella che ci sta proponendo, peraltro predicherebbe al buio, perché vorrei vedere quel compratore che chiede le misure della sella che sta pensando di acquistare.

(continua)

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29/10/2013, 10:44
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In verità sono stato forse un po' troppo severo. Ci sono alcuni, i più evoluti, che parlano della misura dell'arcione, ho inteso parlare di misura Full Quarter, Semi Quarter ecc e discettando su questo aspetto si ritiene di ever esaurito l'argomento. Non è così.
La misura dell'arcione, o meglio dell'arco dell'arcione è solo una parte della verità. E' come se noi andassimo da uno shoes maker e gli chiediamo una scarpa a pianta larga perché, come capita, magari abbiamo il piede largo, e lui ci da una scarpa semplicemente larga ma, non avendo fatto altre considerazioni sul nostro piede magari ce la da corta, oppure lunga. Insomma, come la larghezza della scarpa è una parte della verità l'ampiezza dell'arco dell'arcione non è esaustivo in relazione al modo in cui calza una sella sulla schiena del cavallo.

Allora proviamo a ragionare sull'area della schiena interessata dalla sella

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Il cerchio rosso sulla schiena del vecchio Delfino circoscrive l'area su cui la sella distribuisce il suo ed il nostro peso

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In questa immagine, rubata non ricordo dove (la toglierò se qualcuno protesta...) possiamo vedere i muscoli che ci sono sotto

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Ed infine qui vediamo le ossa, la colonna vertebrale e le vertebre interessate dall'area della sella

(continua)

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29/10/2013, 10:56
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Ora guardando le immagini poste sopra la prima cosa che risulta evidente è che la zona interessata dalla sella è una zona che si modifica nel tempo in relazione all'età ed al lavoro / allenamento cui è sottoposto un cavallo.

Viene subito da dire che sellare un cavallo troppo giovane non va bene così come sellare un cavallo debilitato non è il massimo.

La zona interessata è composta dallo strato di pelle, sotto ci sono i muscoli e sotto ancora la colonna vertebrale e le vertebre. Una schiena non ben muscolata porterà il peso della sella e del cavaliere a gravare sulla colonna vertebrale e sulle vertebre con possibilità di arrecare danno alle ossa, ai muscoli, e al corretto accrescimento di un giovane cavallo.
Quindi è bene iniziare al lavoro un cavallo solo quando è completamente formato (per un cavallo troppo giovane a quelli descritti si aggiungono poi i problemi alle giunture, ma qui parliamo di selle) e dare il tempo al cavallo debilitato di mettersi in forma.
Dobbiamo considerare che la schiena di un cavallo è come un ponte, una sorta di passerella (la schiena appunto) sospesa tra due piloni (gli arti), e noi ci sediamo più o meno nel punto più debole della passerella. Di qui l'importanza di dare al cavallo il tempo di formarsi / muscolarsi in maniera adeguata e non solo, ma fare anche un lavoro di rinforzo di quell'area compiendo esercizi adeguati allo scopo miranti al rafforzamento della schiena: alternare il trotto allungato e accorciato, chiedere l'impegno dei posteriori evitando la testa troppo alta o, al contrario, troppo incappucciata, atteggiamenti entrambi che appesantiscono gli anteriori... Insomma con un lavoro adeguato (che può essere svolto sia in rettangolo che in percorsi fuori rettangolo) deve tendere a rafforzare la schiena del cavallo in modo da dare adeguato supporto al peso che dovrà sostenere senza causare problemi alla schiena.

(continua)

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30/10/2013, 6:29
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Ora abbiamo individuato la zona interessata dalla sella. Vediamo ora come è fatta questa sella, riferendoci essenzialmente alla sella western:

Questo è l'Arcione, il nucleo di una sella western. L'arcione, il Tree per dirla all'americana, si compone di 4 parti:

l'Arco dell'arcione, il Fork:

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le Barre, Bars in inglese, 2, una dx ed una sx:

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e infine la Paletta, o Cantle

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Ragionando sulla forma dell'Acione è facile capire quali sono le misure realmente importanti...

(Segue)

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30/10/2013, 6:39
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Dicevamo la forma dell'arcione, arcione composto da 4 parti... 4 parti sono 4 punti di pressione.

Cominciamo dal fork, l'arco dell'Arcione, ma sarebbe più corretto parlare del Gullet, la gola, cioè la parte sotto dell'arco, quella che va sulla schiena del cavallo all'altezza del garrese, un po' dietro lo stesso.
L'ampiezza e l'altezza del Gullet determinano lo spazio che il garrese e quello che c'è sotto avranno a disposizione una volta che la sella sarà stretta. Un Gullet troppo stretto potrebbe avere effetti devastanti. La sua azione sarà tale da comprimere contro le ossa sottostanti la muscolatura del garrese stesso in più il movimento della scapola, che in una sella ben posizionata sarà poco più avanti alla sella, provocherà pizzicotti al muscolo stesso compresso com'è tra ossa e sella! Il risultato sarà nella migliore delle ipotesi fastidio, ma anche e soprattutto dolore, anche forte che può portare ad una atrofizzazione del muscolo stesso (è il caso di quei cavalli che hanno il muscolo del garre evidentemente affossato) oltre alla comparsa nel tempo di ferite con formazione del pelo bianco che tante volte vediamo sulla schiena di poveri cavalli!

In situazioni di questo tipo il cavallo apparirà nella migliore delle ipotesi svogliato, faticherà a distendersi al passo e al trotto per effetto del dolore provocato dal movimento della scapola che pizzicherà il muscolo compresso tra ossa e sella, tenderà ad inarcare la schiena in una postura ad U anziché, al contrario, ad arco, tale cioè da creare maggior sostegno (lo stesso principio dei ponti ad arco o delle volte di certi portoni).

Insomma una vera iattura per il povero animale perché spesso questi atteggiamenti, male interpretati, portano il cavaliere ad impartire severe punizioni all'animale il quale prima o poi entrerà in rotta di collisione con la sella, il cavaliere e tutto il resto...

(continua)

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30/10/2013, 7:24
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Spesso, a fronte di un Gullet stretto si tende a mettere un sottosella più spesso per allontanare la sella stessa dal garrese. Classico caso del rimedio peggiore del male: pensate di mettere, in un paio di scarpe strette, un bel paio di spessi calzettoni di lana! L'effetto per il povero animale sarà lo stesso...

L'effetto di un Gullet troppo basso a fronte di un garrese rilevato è invece intuitivo e credo che su questo fronte, aiutati anche dall'evidenza della cosa, ci sia abbastanza attenzione da parte dei più.

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30/10/2013, 9:13
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Passiamo ora a discutere delle barre.
La loro azione è esercitata lungo la schiena ai due lati della colonna vertebrale, sotto ci sono belle fasce muscolari sulle quali la più o meno giusta posizione delle stesse può avere effetti importanti.
L’argomento è complesso perché la loro posizione va determinata ragionando su diverse variabili, innanzitutto l’ampiezza della schiena, intesa come sezione orizzontale della stessa, c’è poi l’inclinazione della schiena, sempre in senso orizzontale ed infine l’inclinazione, o meglio l’andamento della stessa, in senso longitudinale, vale a dire quelle due linee ideali ai due lati, che dal garrese arrivano alla groppa quattro dita sotto il centro della schiena.
I valori in gioco sono minimali, nel senso che, ad es., la differenza tra un’inclinazione e un'altra è nell’ordine del ½ grado o anche meno. Ma sono comunque differenze molto importanti, che fanno appunto la differenza.
Il tutto è poi aggravato dal fatto che spesso, quasi sempre, i cavalli sono destri o sinistri, quindi un lato della schiena sarà più sviluppato dell’altro.
Per quest’ultimo aspetto il domatore/addestratore prima e il buon proprietario poi lavoreranno per ottenere un allineamento dei due lati del cavallo, questa è un’attività che viene fatta per i cavalli sportivi ed è invece trascurata da chi usa il cavallo per uscite in campagna, più o meno impegnative che siano. Reputo sbagliato questo approccio perché avere un cavallo in equilibrio sui due lati è importante per il cavallo, e completa il cavaliere.
Per capire l’effetto di barre mal posizionate immaginiamo di portare uno zaino pieno di libri messi un po’ alla rinfusa, ora immaginiamo che la costa di un libro sporga più degli altri e prema in maniera diversa dal resto dello zaino in un punto più o meno esteso della nostra schiena, immaginiamo adesso di camminare un giorno intero in questa condizione… la sera avremo la schiena perlomeno indolenzita.
Immaginiamo ora di fare una settimana così… per sottrarci al fastidio probabilmente avremo assunto una posizione, una postura, che ci allontano da quella sporgenza in modo da alleviare almeno in parte il fastidio, alla fine, senza accorgercene, probabilmente terremo quella postura con o senza zaino.
Per i cavalli è lo stesso. Il fastidio alla schiena li porterà ad assumere posture che mitighino il fastidio stesso, a lungo andare questo provocherà modificazioni nella distribuzione dei pesi e degli equilibri sui quattro arti, il tutto può sfociare in zoppie anche difficili da diagnosticare perché gli arti sembreranno apposto oppure ci saranno infiammazioni che verranno curate, ma si curerà l’effetto, non la causa, che sta sopra… nella schiena.

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30/10/2013, 15:23
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Infine la parte posteriore, il Cantle o Paletta.

Qui è importante la sezione orizzontale della schiena ed è anche importante come la paletta si inserisce nelle barre.
Qui ci vuole un lavoro combinato del Treemaker e del Saddlemaker per evitare che il baricentro del cavaliere sia posizionato troppo indietro rispetto al baricentro del cavallo con grave danno per le reni del cavallo stesso e quindi per la sua salute. È questo un po’ un difetto di molte selle western cui il saddlemaker può ovviare con opportune disposizioni del cuoio sotto, in quella che io chiamo “l’anima” della sella, quella zona che pochi (mi verrebbe da dire nessuno) conoscono e che è veramente molto più importante di estetiche accattivanti e argenti vari ecc. ecc., ma non voglio accendere un vespaio né è questa la sede per parlare dell’argomento.

Ognuna delle zone di cui abbiamo parlato deve essere misurata per fare una buona sella che vada bene per il cavallo.
Ora una domanda che potrebbe legittimamente porsi è: “ma allora ogni cavallo deve avere la sua sella?”

La buona notizia è che, così come non ci sono 2 piedi uguali ma, malgrado questo, ci sono molti che possono portare senza problemi lo stesso modello e numero di scarpe, allo stesso modo ci sono cavalli che possono portare la stessa sella senza problemi.
Certo il nostro vantaggio è che possiamo comunicare e scegliere la scarpa più adatta a noi, il cavallo non può comunicare, anche se questo non è totalmente vero, spesso siamo noi che non riconosciamo i suoi segnali…
Un’altra domanda legittima è. “ma abbiamo parlato di misure riferite al cavallo in posizione statica, e quando il cavallo si muove?...”
Questo ci dice quanto è importante un buon sottosella, che ha anche la funzione di raffreddare la schiena assorbendo il calore ed il sudore…

Ma vedremo più avanti, per ora… (continua)

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31/10/2013, 9:51
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Abbiamo visto che sono molte le misure da prendere per fare un abito su misura al nostro cavallo. E' un compito più arduo di quanto si pensi perché i possibili incroci tra le varie misure sono moltissimi, così un cavallo, estremizzando il concetto, può avere un garrese ampio, una schiena stretta e delle reni larghe con una certa inclinazione della schiena, un altro magari ha un garrese stretto, la schiena larga, le reni strette, o ancora può avere il garrese ampio, ma meno del primo, la schiena stretta, ma più del primo... Insomma, difficile dire: questa particolare sella va bene su tutti i cavalli. Direi impossibile!

Poi come dicevo più sopra ci sono delle tolleranze, così come per i piedi tanti portano lo stesso numero di scarpe e dello stesso modello pur avendo tutti un piede diverso dall'altro, così ci sono delle misure "medie" (beninteso una per ognuna delle varie misure da prendere di un cavallo) che si adattano ad un elevato numero di cavalli (e queste misure valgono indipendentemente dal tipo di sella che pensiamo di utilizzare).

Il grande vantaggio che noi abbiamo rispetto al cavallo è che possiamo "calzare" vari numeri e modelli di scarpe e scegliere quello più comodo per noi.
Il cavallo non ha questo vantaggio e deve affidarsi a noi. Il cavallo però ci manda dei segnali circa la comodità della sella, segnali che possono farci capire che è bene cambiare sella prima di fare danni a volte anche molto gravi.

Così quando vi presentate con la sella e il cavallo inarca la schiena, abbassa le orecchie, assume quell'espressione imbronciata di quando gli gira male, vacilla quando stringete il sottopancia, quando sellato fa passi corti, sugli anteriori, non si distende al trotto, quando fa fatica a dare l'incollatura nei cerchi, quando ha peli bianchi (ma qui già è tardi), quando tolta la sella ci sono zone di schiena asciutte in mezzo alla schiena sudata, ecco, questi sono tutti segnali di una sella probabilmente, quasi certamente, inadatta per quel cavallo.

A volte sento dire, "... ma provo un'altra sella e ha gli stessi atteggiamenti...", anche qui non possiamo aspettarci che un cavallo montato a lungo con una sella sbagliata possa correggere i suoi atteggiamenti solo perché una volta proviamo un'altra sella, ammesso che l'altra sella sia giusta!

Quindi il cavallo, a modo suo, ci manda dei messaggi per dirci che la nostra scelta è sbagliata, sta a noi cogliere quei messaggi per quello che sono e non, come capita, come segnali di ribellione.

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03/11/2013, 6:28
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io purtroppo mi sto' facendo una cultura in materia per via del mio mulo... in 5 anni che lo monto non sono ancora arrivato ad avere una sella che gli vada sicuramente bene...
col mulo c'e' anche l'aggravante che la sua schiena e' meno insellata e piu' cilindrica rispetto a quella dei cavalli (per i quali sono fatte le normali selle)
inoltre per sua natura tende a sopportare il fastidio senza protestare e quindi non si riesce neanche a capire se la sella gli e' comoda o no.

prima avevo una western da roping... dopo una decina di uscite, in occasione della crescita del pelo invernale a fine estate sono comparsi i peli bianchi su un lato del garrese... che per fortuna poi sono scomparsi al cambio di pelo primaverile...

eliminata la sella western sono passato alla bardella, che per sua natura preme anche sulle scapole, ed infatti puntualmente sono arrivati i peli bianchi anche li'

ora sto' provando un'altra bardella piu' larga ed imbottita sperando che questa funzioni (ma preme comunque inevitabilmente sulle scapole)

Se neanche questa funziona le alternative che mi rimangono sono sostanzialmente: sella western speciale da mulo o su misura, recado argentino o scafarda maremmana... ma ci spero poco che anche queste funzionino sinceramente.


06/11/2013, 0:57
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