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Si può vivere di solo fieno? 
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Iscritto il: 17/04/2013, 9:16
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credo che si debba neccessariamente staccarsi un attimo dal concetto di allevamento intensivo...tuttavia un grosso sforzo dovrebbe fare la politica che si fa grande parlando del made in italy..dei prodotti italiani..della qualità italiana e poi non è minimamente in grado di proteggere i nostri prodotti.
Se non si possono bloccare le importazioni di latte e formaggi da fuori..perchè non è possibile una politica protezionistica allora avrei obbligato i grandi marchi..i caseifici grandi e piccoli a scrivere nei prodotti (latte lituano..latte sloveno ..latte rumeno) di modo che il consumatore avesse almeno la possibilità di scegliere.
Detto questo dovremo anche renderci conto che probabilmente quei latti provenienti da fuori sono A VOLTE( non sempre) anche migliori dei nostri perche ottenuti da animali che pascolano..mentre il 99% delle nostre vacche stanno chiuse in stalla e mangiano insilato e concentrati (spesso esteri)...
Chi ha il coraggio di staccarsi da sistemi secondo me fallimentari (grossa intensivizzazione) e produtte latte di animali che pascolano.. e che vengono integrati con le giuste quantità di concentrati..dovrebbe essere premiato di modo che questi sistemi diventino la regola e non le eccezioni...


24/04/2016, 12:19
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Sul fatto di staccarsi da un agricoltura eccessivamente intensiva in parte sarei anche d'accordo. .... Ma....

Analiziamo le realtà agricole dove l allevamento potrebbe rientrare come produzione con quello richiesto dalla certificazione bio italiana .e passo passo cosa dovrebbe cambiare x avere nn dico successi ma tirare avanti.
nelle realtà di pascolo hanno un estensione dove sotto i 2000ettari in un corpo solo si e considerati piccoli. Realtà dove la gestione allo stato brado e abbastanza semplice e il rischio di abigeato nn e cosi forte. Come in Italia
( Ultimamente ho chiesto di integrare assicurazione con il furto scorte vive, mi hanno chiesto 75euro ogni 1000euro.... A quel punto quello che guadagno lo do direttamente a loro...)
Non dixo che i2000ettari siano tutti di proprietà ma se facciamo una media di 450 euro a ettaro di affitto capiamo che la cifra che risulterebbe sarebbe eccessiva..
in secondo ordine bisognerebbe allevare una razza da carne che trasformi bene i foraggi in carne. Da questo punto mi da che Angus e Aberdeen simmental ceppo da carne siano tra le piu quotate rispetto alle italiane che hanno un fabbisogno di amido da cereali x fare carne nn sa poco..
Se nn erro in brasile i manzi castrati da ingrasso hanno un igm di 600gr al gg e vengono macellati a 2anni.
Al di là di riuscire appendere i premi x la tenuta del libro genealogici che al gg d oggi tutto fa brodo.., fe trovare chi una volta certificati sia la garanzia del ritiro dei capi da macello a un prezzo equo.

ovvio che dovremo anche farci riconoscere che le spese di affitto tereni assicurazione sopratutto poterle scalare dal montepremi che diamo allo stato ogni anni. Tra tasse imposte contributi ecc
Perché sarei anche d'accordo di calcolare cine reddito i premi pac , ma avere una tassazione a bilancio come gli artigiani, e nn forfettaria come ora..
ak di la di questo alla fine cmq o conri devono tornare
Senno duamo ragione a robyvan due cokturte anno e irrigare tutto il possibile

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Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


24/04/2016, 13:22
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Barbagia, ho letto la tua risposta ma vorrei sapere, in attesa (lunghissima) che la politica capisca quello che sta succedendo nelle campagne italiane cosa si dovrebbe fare per non fallire?
In sostanza se hai un allevamento da latte il cui prodotto te lo pagano 5-6-7 centesimi in meno di quello che ti costa produrlo, cosa bisognerebbe fare?
Lascia stare la politica. Parliamo di tecnica, delle aziende.
Grazie


25/04/2016, 10:01
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La politica centra fino a un certo punto. Chi comanda qui son i buyer della gdo perché se tu sei uno di loro e decidi che z starci nei costi e guadagnarci devi ricaricare del 60% nn si capisce perché il prodotto italiano che f da specchietto delle allodole venga ricaricato del 75%e quello estero del 60%...
a mio parere dovremo slegarci dal concetto che x secoli ha legTo l agricoltura con l alimentate, mentre quasi sicuramente sarà sempre più legata a produre prodotti da sfruttare x produrre energia.
Prendi una famiglia media, quanto spende x alimentarsi? Quanto in carburante riscaldamento energia elettrica? Come minimo 4vokte tanto....
Sul fatto dei prodotto caseari o si segue l esempio dei vini vedi il successo di veronae del vinum ad alba, ma x esportare ci vuole un marchio che tutela l italianità partendo da produre fieno mais e soya in azienda e farli lavorare dove la filiera e certa nn solo certificata. Sia come mangimi che come casesificoo.
Si e visto il fallimento diciamo concettue Dell industria di trasformazione che compra all estero e vuol far passare x italiano cosa nn e

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25/04/2016, 17:02
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