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Come comportarsi con la gente che gira nel proprio terreno?! 
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Tosco ha scritto:
Ho letto solo adesso queste tre pagine di discussione,
e noto che nessuno ha nominato il FONDO CHIUSO.
Per realizzare un FONDO CHIUSO si deve fare regolare domanda presso l'ufficio tecnico del proprio comune, e successivamente deve essere fatta comunicazione all'A.T.C. (Ambito Territoriale di Caccia) di competenza.
Successivamente si deve recintare con rete non inferiore ai 150cm (anche se mi pare che la legge parli addirittura di 180cm).
L'A.T.C. fornirà dei cartelli (che vi pagherete saporitamente) di FONDO CHIUSO, che dovrete rigorosamente applicare sui pali della recinzione obbligatoriamente dipinti di colore bianco.
Cè una distanza minima tra cartello e cartello, e negli angoli del perimetro recintato vanno messi in entrambe le direzioni della rete, in modo che siano ben visibili.
Chi varca il fondo chiuso commette "violazione di proprietà privata" al pari se vi entrasse in casa.
Potete denunciarlo...e saranno guai per lui.
Se tagliano la recinzione o manomettono i sostegni di questa, potrete fare denuncia contro ignoti...al pari se vi avessero sfondato una finestra o la porta di casa.
Nessuno oltre a voi potrà entrare in tale area.
Divieto assoluto (anche per il conduttore di tale terreno) di cacciare al suo interno.
....
....ma....
posso assicurarvi che è un gesto estremo, costoso e che priva chiunque della ossibilità di vivere in CORRETTA LIBERTA' gli ambienti agro-forestali.
Trovare chi passeggia in modo innocuo nel vostro terreno dovrebbe farvi piacere: siamo custodi di tale terreno, ma anche se l'abbiamo pagato saporitamente non possiamo privare chiunque di godere di tale posto.
Ma si sà...l'uomo è un furbacchione...e raramente riesce a controllarsi di fronte ad una bella zocca d'uva matura o ad una bella mela pendente.
Io possiedo un castagneto.
Ho dovuto recintare (non fondo chiuso comunque) perchè ricevevo furti su furti di castagne, di piccoli attrezzi e di legna da ardere: al centro della mia proprietà passa un viottolo (ex strada vicinale) che è percorso da moltissimi passeggiatori pomeridiani.
Passa oggi..passa domani...non riuscivo mai a cogliere le castagne dotto alle piante che costeggiavano tale viottolo.
Dopo numerosi e cospicui furti ho speso la bellezza di quasi 6000€ pet recintare il tutto.
Da cacciatore però voglio aggiungere una cosa: ci sono tanti imbecilli con la doppietta in mano, ma le nostre campagne sono anche piene zeppe di IMPROBABILI IMPROVVISATI agricoltori che rivendicano diritti assurdi e seminano divieti improponibili.
Non c'è più (almeno qui) una convivenza civile tra le due parti.



Caro Tosco,
Sai il problema vero qual'e?

La gente non è piu in grado di comunicare.

Una volta si chiedeva al proprietario se si poteva passare, poi si diventava amici, e quindi tutti (eccetto il forestiero) rispettavano delle tacite regole e si andava d'amore e d'accordo.

SI SAPEVA PARLARE E COMUNICARE

Oggigiorno sembra che la gente sia realmente "autistica" : ovvero non vuole porsi nella condizione di chiedere, ma "ingenuamente" pensa che tutto sia una proprietà pubblica, usufruibile senza limiti, secondo il proprio libero arbitrio.

Poi magari dopo che è arrivata la multa, allora scatta la rivalsa, e si scrivono sui giornali una lamentela infinita sul "governo di merda", sulla "forestale che non fa il suo dovere", sui "proprietari che emulano" etc..... quando basta un po di buon senso e "PARLARE E CHIEDERE PRIMA".

Io posseggo un piccolo terreno a uso forestale.
In 10 anni ho visto di tutto, (sono sul mio terreno ogni sabato), ma MAI che qualcuno si sia avvicinato chiedendo.

Poi quando recinti perchè magari tu sei stufo di vederti tagliata la legna, usati i tuoi attrezzi, distrutto quello che hai seminato.... ti trovi pure quello che ti viene a dire con tono minaccioso "Ma io sono 50 anni che passo su questo sentiero".
Sentiero, per inciso, che hai denunciato l'anno prima come abusivo, abbattendo alberi illegalmente.


Forse la gente pensa di essere nel far west, e gli "indiani" sono i proprietari, da scacciare?

Fa triste vedere la natura circondata da recinzioni? SI

Forse la cosa si risolverebbe prima informandosi e chiedendo? SI


16/02/2018, 8:31
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PHYXIUS ha scritto:
ivanocimatti ha scritto:
gentili utenti del forum,
ognuno di voi espone problematiche diverse sia pure connesse al tema dell'accesso al fondo.
La raccolta dei prodotti spontanei della terra (funghi e tartufi) è ben diversa dalla caccia.


Vorrei gentilmente avere un chiarimento.

Ho un terreno (classificato come seminativo) ma in realtà principalmente incolto, in cui abbiamo piantato piante tartufarie.
Il terreno è RECINTATO con altezza di 1,80 mt.

Da ciò che ho letto se facessi richiesta in comune per il FONDO CHIUSO, eviterei (con la dovuta segnaletica) l'accesso per l'attività venatoria. Ma riguardo i tartufai con il cane?

Possono accedere al mio terreno per la ricerca dei famosi tuberi (ovviamente se muniti di patentino) se è solo recintato?
E nel caso procedessi con il FONDO CHIUSO, limiterei l'accesso anche a loro?

Da quello che so io i tartufai con patentino possono andare un po' ovunque, ma non mi sembra logico che se uno impianta una tartufaia per se stesso, se la veda depredata da terzi.

Per fortuna il problema non sussiste ancora in quanto le piante sono state impiantate di recente e prima di dare "frutti" (sempre se ne daranno) passerà qualche anno probabilmente!!


Buongiorno,
l’accesso dei raccoglitori di tartufi ai fondi altrui è regolato dalla legge italiana e da quelle regionali (accesso tartufaie).
Per quanto concerne l’accesso dei raccoglitori sui fondi altrui, l’art.3 della legge 752/1985) intende contemperare il diritto di proprietà dei secondi con quello alla ricerca dei primi.
La ricerca può essere liberamente effettuata nelle tartufaie naturali che si trovano nei boschi e nei fondi non coltivati.
[b]E’ invece vietata:
• nei fondi coltivati;
• nelle tartufaie naturali che sono trasformate in tartufaie controllate, cosa che avviene quanto il proprietario del fondo vi aggiunge un congruo numero di piante tartufigene;
• nelle tartufaie coltivate, e cioè impiantate ex novo dal proprietario del fondo.
Il perimetro delle tartufaie controllate e coltivate deve essere adeguatamente segnalato mediante appositi cartelli.

Saluti, Gianni


16/02/2018, 8:45
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Per gli altri casi:

L’art. 15 della L.C. fornisce la nozione di fondo chiuso
L'esercizio venatorio è vietato a chiunque nei fondi chiusi da muro o da rete metallica o da altra effettiva chiusura di altezza non inferiore a metri 1,20, o da corsi o specchi d'acqua perenni il cui letto abbia la profondità di almeno metri 1,50 e la larghezza di almeno 3 metri. I fondi chiusi esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge e quelli che si intenderà successivamente istituire devono essere notificati ai competenti uffici regionali. I proprietari o i conduttori dei fondi di cui al presente comma provvedono ad apporre a loro carico adeguate tabellazioni esenti da tasse.

Oltre alla norma già indicata si deve fare riferimento all’art. 637 del Codice Penale che punisce l’ingresso abusivo nei fondi altrui stabilendo:
Chiunque senza necessità entra nel fondo altrui recinto da fosso, da siepe viva o da un altro stabile riparo è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a euro 103.

Saluti, Gianni


16/02/2018, 10:46
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gianni58 ha scritto:
PHYXIUS ha scritto:
ivanocimatti ha scritto:
gentili utenti del forum,
ognuno di voi espone problematiche diverse sia pure connesse al tema dell'accesso al fondo.
La raccolta dei prodotti spontanei della terra (funghi e tartufi) è ben diversa dalla caccia.


Vorrei gentilmente avere un chiarimento.

Ho un terreno (classificato come seminativo) ma in realtà principalmente incolto, in cui abbiamo piantato piante tartufarie.
Il terreno è RECINTATO con altezza di 1,80 mt.

Da ciò che ho letto se facessi richiesta in comune per il FONDO CHIUSO, eviterei (con la dovuta segnaletica) l'accesso per l'attività venatoria. Ma riguardo i tartufai con il cane?

Possono accedere al mio terreno per la ricerca dei famosi tuberi (ovviamente se muniti di patentino) se è solo recintato?
E nel caso procedessi con il FONDO CHIUSO, limiterei l'accesso anche a loro?

Da quello che so io i tartufai con patentino possono andare un po' ovunque, ma non mi sembra logico che se uno impianta una tartufaia per se stesso, se la veda depredata da terzi.

Per fortuna il problema non sussiste ancora in quanto le piante sono state impiantate di recente e prima di dare "frutti" (sempre se ne daranno) passerà qualche anno probabilmente!!


Buongiorno,
l’accesso dei raccoglitori di tartufi ai fondi altrui è regolato dalla legge italiana e da quelle regionali (accesso tartufaie).
Per quanto concerne l’accesso dei raccoglitori sui fondi altrui, l’art.3 della legge 752/1985) intende contemperare il diritto di proprietà dei secondi con quello alla ricerca dei primi.
La ricerca può essere liberamente effettuata nelle tartufaie naturali che si trovano nei boschi e nei fondi non coltivati.
[b]E’ invece vietata:
• nei fondi coltivati;
• nelle tartufaie naturali che sono trasformate in tartufaie controllate, cosa che avviene quanto il proprietario del fondo vi aggiunge un congruo numero di piante tartufigene;
• nelle tartufaie coltivate, e cioè impiantate ex novo dal proprietario del fondo.
Il perimetro delle tartufaie controllate e coltivate deve essere adeguatamente segnalato mediante appositi cartelli.

Saluti, Gianni



Benissimo, grazie mille! Proprio quello che speravo!
Se posso approfittare ancora della tua disponibilità ti chiederei un paio di dettagli:
- i cartelli per segnalare il perimetro della tartufaia possono essere “fai da te” (e che dicitura devono riportare) oppure devono essere richiesti a qualche ufficio (e quale?)
- mi ricordi quali sono gli uffici regionali ai quali segnalare il fondo chiuso? Era scritto qualche post più indietro ma non riesco a trovarlo
- il nostro terreno è già recintato da almeno una trentina di anni. Basta solo che faccia la segnalazione agli uffici regionali e che metta i cartelli giusto? Me li forniscono loro i cartelli? Ovviamente a pagamento!

Grazie ancora per la disponibilità!!


16/02/2018, 19:02
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Devi presentare fattura e certificazioni del lotto acquistato... Allegare seguenti documenti: planimetria catastale numero foglio e particelle bel evidenziate ... Scrivere esposizione, tipo pianta è specie tartufo..e indicare se sei proprietario o conduttore. Entro 60 gg ti dovrebbero arrivare le tabellazioni... Per legge è vietato riprodurle... Tu non devi fare altro che posizionare con un paletto o quello che vuoi ogni 25 mt lungo il perimetro della recinzione ben visibili l uno dal altro a un altezza di 1,50 mt Ovviamente se non hai il fondo chiuso non puoi evitare ne cacciatori ne tartufai.. Perché alcuni cretini non vogliono passare il tartufo prodotto agricolo quindi l uno non esclude l altro. Prima di recintare fai domanda al comune. Se è zona di caccia qualche cacciatore può sempre mandarti il controllo... Senza i documenti appropriati rischi 800 euro di multa... Bene si... Saluti angelo

_________________
Azienda Agricola MicoVivai
Produzione piante da tartufo certificate.
www.micovivai.it
@micovivai


18/02/2018, 18:11
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Buongiorno,
PHYXIUS le disposizioni possono contenere disposizioni diverse ed essere variabili da regione a regione.
La Legge nazionale, fissando dei riferimenti minimi, trasferisce il potere e l'obbligo di legiferare in merito alle regioni ed anche, eventualmente, con maggiori restrizioni.
Inserisci la tua regione così possiamo andare nel dettaglio.

Saluti, Gianni


19/02/2018, 8:27
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Tarty81 ha scritto:
Devi presentare fattura e certificazioni del lotto acquistato... Allegare seguenti documenti: planimetria catastale numero foglio e particelle bel evidenziate ... Scrivere esposizione, tipo pianta è specie tartufo..e indicare se sei proprietario o conduttore. Entro 60 gg ti dovrebbero arrivare le tabellazioni... Per legge è vietato riprodurle... Tu non devi fare altro che posizionare con un paletto o quello che vuoi ogni 25 mt lungo il perimetro della recinzione ben visibili l uno dal altro a un altezza di 1,50 mt Ovviamente se non hai il fondo chiuso non puoi evitare ne cacciatori ne tartufai.. Perché alcuni cretini non vogliono passare il tartufo prodotto agricolo quindi l uno non esclude l altro. Prima di recintare fai domanda al comune. Se è zona di caccia qualche cacciatore può sempre mandarti il controllo... Senza i documenti appropriati rischi 800 euro di multa... Bene si... Saluti angelo



Mi permetto di riallacciarmi a questo discorso :
Teoricamente la recinzione con semplici pali infissi nel terreno e rete metallica non necessita di nessuna autorizzazione paesistica laddove non ci sono vincoli paesistici/territoriali.

E' comunque sempre bene chiedere nulla osta all'ente di Competenza (comune/comunità montana/etc), allegando pero' anche quanto riportato sotto.


La giursprudenza ha oramai consolidato questa interpretazione in tema di recinzioni con semplici paletti (anche metallici) e rete :


Sentenza della Sezione – 26/4/2017 n. 553.
In particolare, sull’aspetto urbanistico è stato sottolineato che <<…, in via generale, la
posa di una recinzione – manufatto essenzialmente destinato a delimitare una determinata proprietà allo scopo di
separarla dalle altre, di custodirla e difenderla da intrusioni – è solo diretta a far valere lo ius excludendi alios che
costituisce il contenuto tipico del diritto dominicale, e per pacifica giurisprudenza persino la presenza di un vincolo dello
strumento pianificatorio non può incidere (di per sé) negativamente sulla potestà del dominus di chiudere in qualunque
tempo il proprio fondo ai sensi dell’art. 841 del c.c. (T.A.R. Campania Napoli, sez. II – 4/2/2005 n. 803; T.A.R. Lombardia
Milano, sez. II – 11/2/2005 n. 367).

E’ stato osservato che il titolo abilitativo edilizio non è necessario per modeste
recinzioni di fondi rustici senza opere murarie, e cioè per la mera recinzione con rete metallica sorretta da paletti di
ferro o di legno (senza muretto di sostegno), in quanto entro tali limiti il manufatto rientra appunto tra le manifestazioni
del diritto di proprietà che comprende lo "jus excludendi alios" (C.G.A. Sicilia, sez. consultive – 18/12/2013 n. 1548;
T.A.R. Campania Salerno, sez. II – 11/9/2015 n. 1902; T.A.R. Umbria – 18/8/2016 n. 571 e la citata giurisprudenza).

4.1
Solamente la recinzione che presenti un elevato impatto urbanistico deve essere preceduta da un titolo abilitativo del
Comune, mentre tale atto non risulta necessario in presenza di trasformazioni che – per l'utilizzo di materiale di scarso
impatto visivo e per le dimensioni dell'intervento – non comportino un'apprezzabile alterazione ambientale, estetica e
funzionale: la distinzione tra esercizio dello jus aedificandi e dello jus excludendi alios va rintracciata quindi nella
verifica concreta delle caratteristiche del manufatto (cfr. T.A.R. Campania Napoli, sez. III – 6/2/2015 n. 938, che risulta
appellata e che richiama Consiglio di Stato, sez. V – 9/4/2013 n. 922).

È quindi al tipo di recinzione in concreto che
occorre guardare per stabilire se si tratti dell’uno o dell’altro tipo di manufatto: un esempio del secondo tipo è la modesta
recinzione di fondo rustico senza opere murarie, con rete metallica sorretta da paletti di ferro o di legno; occorre, invece,
la concessione, quando la recinzione è costituita da un muretto di sostegno in calcestruzzo con sovrastante rete metallica
(T.A.R. Toscana, sez. III – 27/2/2015 n. 320, che risulta appellata).

Nella fattispecie esaminata, il posizionamento di una
semplice rete metallica priva di basamento in calcestruzzo la rende (potenzialmente) legittima anche in assenza di titolo
abilitativo, per cui si rivela fondato il quarto motivo di ricorso, con le precisazioni che seguono. In proposito, il Comune
è tenuto ad avviare un approfondimento istruttorio (coinvolgendo l’autorità preposta alla tutela del vincolo) per
apprezzare in concreto le caratteristiche della recinzione>>. Si richiama altresì l’ulteriore precedente di questa Sezione
17/2/2016 n. 246. Le caratteristiche della recinzione – una rete metallica di circa 1 metro di altezza, sostenuta da pali in
legno di castagno infissi nel terreno – la rendono classificabile tra quelle che non esigono il rilascio del titolo abilitativo
edilizio (cfr. anche T.A.R. Umbria – 18/8/2016 n. 571).


1.2 Con riguardo all’ulteriore profilo della presenza di vincoli di tutela ambientale, questo T.A.R. ha puntualizzato (cfr.
sentenza 12/1/2016 n. 30) che, “in generale, la presenza di un vincolo paesistico non costituisce un impedimento
insuperabile all’introduzione ex novo di recinzioni al servizio della proprietà privata. Come tutti gli altri interventi edilizi,
anche le recinzioni sono da considerare ammissibili quando non impediscano la fruizione delle componenti del paesaggio
tutelate dal vincolo (v. TAR Brescia Sez. II 7 aprile 2011 n. 530)”
. Ciò significa che la recinzione “leggera” in una zona
sottoposta a vincolo paesaggistico impone che l’autorità preposta esprima il proprio parere, dando conto dell’effettivo
impatto del manufatto nel contesto tutelato e della sua tollerabilità nella zona destinata ad ospitarlo.


19/02/2018, 9:20
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Salute a tutti,
a proposito di recinzione circa sei anni fa ho dovuto presentare progetto di un professionista, per recinzione con pali in legno infissi e rete romboidale. L'altro giorno, per l'ampliamento di quella recinzione, dovuta all'inclusione di un nuovo piccolo appezzamento, mi é stato detto al Comune che i lavori di quel tipo sono liberi.
Sono andato anche alla forestale ed ho capito che la linea é soft, hanno chiesto una semplice domanda al fine di poter dare un'occhiata.

A proposito di fondo chiuso, della cui legislazione ero all'oscuro, sono andato in cerca ed ho appurato quanto detto sopra da Gianni ed altri.
Nella ricerca comunque ho capito che tale legge del 1942 é stata promulgata dal Regime fascista per accontentare i cacciatori e i cercatori di tartufi, conservando così una certa popolarità.
A tale proprosito, a mio parere, sarebbe opportuno eliminarla affiché un fondo "chiuso" sia tale per la recinzione stessa e non per il fatto di avere espletato un serie di pratiche burocratiche con comune, regione ecc. ed affisione di cartelli.

_________________
Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'é un campo. Ti aspetterò laggiù. (Jalaluddin Rumi XIII s.)

Cosa importa se g'ò le scarpe rote - mi te vardo e me sento il cor contento. (La Ceseta de Transaqua)


19/02/2018, 10:09
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gianni58 ha scritto:
Buongiorno,
PHYXIUS le disposizioni possono contenere disposizioni diverse ed essere variabili da regione a regione.
La Legge nazionale, fissando dei riferimenti minimi, trasferisce il potere e l'obbligo di legiferare in merito alle regioni ed anche, eventualmente, con maggiori restrizioni.
Inserisci la tua regione così possiamo andare nel dettaglio.

Saluti, Gianni

La regione è il Piemonte.
Grazie mille!


19/02/2018, 14:44
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In Piemonte l’attestazione di riconoscimento della tartufaia controllata o coltivata è rilasciata dalla provincia o Citta metropolitana territorialmente competente. Il suo rilascio consente l’apposizione delle tabelle delimitanti le tartufaie stesse come disciplinato dall’articolo 3, comma secondo, della L.R. 752/1985 e il conseguente esercizio del diritto alla raccolta riservata da parte dei soggetti indicati nell’articolo 6, comma 2.

Art.3 L.R. 752/1985:“Le tabelle devono essere poste ad almeno 2,50 metri di altezza dal suolo, lungo il confine del terreno, ad una distanza tale da essere visibili da ogni punto di accesso ed in modo che da ogni cartello sia visibile il precedente ed il successivo, con la scritta stampatello ben visibile da terra: "Raccolta di tartufi riservata".”

Per la provincia di Torino: http://www.cittametropolitana.torino.it ... -coltivate

I fondi chiusi devono essere notificati, a cura del proprietario o del conduttore, alla Giunta regionale e alla Provincia o Città metropolitana precisando l'estensione del fondo ed allegando planimetria catastale in scala 1:2000 con l'indicazione dei relativi confini. I proprietari o i conduttori devono provvedere ad apporre a loro carico adeguate tabellazioni esenti da tasse regionali.

I cartelli li puoi acquistare da un produttore di segnaletica che te li fornirà secondo normativa e devono contenere le indicazioni delle eventuali autorizzazioni, notifiche o riferimento di legge, possono costare intorno ai 5/6 €.
Esempio:
Allegato:
Tartufaia_Coltivata_m.png
Tartufaia_Coltivata_m.png [ 28.53 KiB | Osservato 4740 volte ]


Allegati:
FONDO CHIUSO.jpg
FONDO CHIUSO.jpg [ 15.77 KiB | Osservato 4740 volte ]
19/02/2018, 16:44
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